Attualità Il virus dell’Isola

Ragusa tira la volata al Covid, quinta provincia italiana per positivi

859 casi su 100mila residenti, +21,8% in una settimana

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/10-03-2022/ragusa-tira-la-volata-al-covid-quinta-provincia-italiana-per-positivi-500.jpg 859 casi su 100mila residenti, +21,8% in una settimana


 Ragusa - Dopo cinque settimane di calo, negli ultimi 7 giorni in Sicilia la curva dei contagi Covid è tornata a salire. Come nel resto d'Italia, ma a un ritmo superiore: dal 2 all'8 marzo, in base al report settimanale della fondazione indipendente Gimbe, i nuovi casi sono aumentati del 4,5% contro la media nazionale dell'1,5. A soffiare sui focolai è anche e soprattutto Ragusa, nella top five delle province italiane con la maggiore incidenza dei positivi. Prima vengono Agrigento, con 924 nuovi casi su 100mila (+38,8% rispetto alla settimana precedente e seconda in Italia dopo la capolista Lecce); e Messina, 906 su 100mila (+1,1%, quarta in classifica).

Quindi il Ragusano, con 859 casi su 100mila (+21,8% e al quinto posto). A seguire, sull’Isola:: Trapani 842 (+48,3%); Siracusa 704 (-3,6%); Enna 633 (-3,1%); Palermo 633 (-6,8%); Caltanissetta 629 (+7,2%); e Catania 449 (-8,1%). Sopra soglia di saturazione i posti letto in area medica (23,8%) sotto quelli in rianimazione (7,4%): un dato che, se confermato dalla cabina di regia del venerdì, porterà la Sicilia in zona bianca da lunedì 14 marzo.

La popolazione che ha completato il ciclo vaccinale è pari al 79%, mentre quella protetta dal booster al 77% - a fronte delle medie nazionali rispettivamente al 83,6 e dell'82,8 - ma va precisato che Gimbe calcola la copertura sul totale degli abitanti, inclusi gli under 5 per cui il vaccino non è ancora autorizzato. Resta il fatto che, sul piano vaccinale, l'Isola si conferma indietro su tutti e tutto: la quarta dose per fragili è allo 0,4% (media nazionale 2,4); i 5-11enni con la seconda sono il 25% (32,3). "E' pura follia pensare di abbandonare le mascherine al chiuso, indipendentemente dalla fine dello stato di emergenza" commenta il presidente della fondazione, Nino Cartabellotta.


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