Ragusa - La Sicilia non è ancora tutta in zona arancione, in cui non cambierebbe comunque nulla a livello di restrizioni; né rossa “temporanea”, come invocano i medici in prima linea; né la scuola è in dad, come chiesto dai sindaci, presidi e Cts siciliano. Ma in vacanze di Natale prolungate. Anche se si rischia il collasso negli ospedali. Lì si continua a lavorare, no stop. Il mondo della scuola è invece ufficialmente in ferie forzate e quello del lavoro è decimato da quarantene obbligate, certificati di malattia e richieste di permessi e altre ferie da parte dei no vax incalliti, ormai accerchiati dai divieti. Ma all’«isolamento» interno, da oggi si aggiungerà pure quello esterno: in porti e aeroporti scatterà, infatti, l’embargo passeggeri senza super green pass paventato dal governatore Nello Musumeci in una lettera inascoltata al premier Mario Draghi.
News Correlate
Per quanto riguarda la provincia di Ragusa, chi parte o arriva a Comiso e Pozzallo dovrà essere, in sostanza, vaccinato o guarito da meno di 6 mesi. Lo stesso, ricordiamo, vale per tutto il trasporto pubblico su strada e rotaia. Il ministro Roberto Speranza ha concesso in extremis, “per i soli motivi di salute e di studio, l’accesso ai mezzi pubblici per lo spostamento da e per le isole minori con il pass base, e non rafforzato, fino al 10 febbraio”. Per un altro mese ai residenti negli arcipelaghi basterà ancora un tampone negativo (e come per gli altri, mascherina Ffp2 a bordo) per sbarcare sull'Isola. Studenti e pazienti quindi, come la signora Rosaria Casamento, che gestisce un agriturismo a Lipari e ha un tumore da oltre un anno. La salute, al momento, non le consente di vaccinarsi e deve fare avanti e indietro col traghetto per le sedute di chemio e radioterapia: «Tutti i medici mi hanno detto che adesso sono troppo debole per vaccinarmi, ma nessuno lo ha messo per iscritto».
Nel Ragusano, dove i contagi continuano a crescere, dopo un vertice con i manager sanitari l'assessorato ha disposto nel weekend la riconversione di nuovi posti letto: una trentina sul nostro territorio, che riguarderanno Malattie infettive a Modica e Medicina a Ragusa, come comunicato dal manager dell’Asp Angelo Aliquò. Aumentano pure, e non solo sull’Isola, le voci di cittadini che preferirebbero un mini lockdown volontario ora, anziché uno a oltranza a febbraio, sancito dal numero dei ricoveri. L’Asp di Trapani, addirittura, s’è sentita esclusa dalla sverniciata arancione di venerdì e ha chiesto a Musumeci lo stresso trattamento, per almeno 15 giorni. Le toccherà pazientare ancora un paio di settimane: a tanto la statistica dà l’entrata di diritto nella fascia di rischio intermedia. E non è detto che, entro fine gennaio, non s’aggiunga qualche altra spunta sulla lista arancio.