Cronaca L'Aquila

Messina Denaro sul letto di morte, la figlia prende il cognome del padre

La decisione dopo gli incontri in carcere e le incomprensioni del passato. Il boss è in fin di vita

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/12-09-2023/messina-denaro-sul-letto-di-morte-la-figlia-prende-il-cognome-del-padre-500.jpg Messina Denaro sul letto di morte, la figlia prende il cognome del padre


L'Aquila - La figlia di Matteo Messina Denaro ha chiesto e ottenuto di portare il cognome del padre. All’anagrafe non si chiamerà più Lorenza Alagna (dal cognome della madre, Francesca detta Franca) com’era stata registrata alla nascita, il 17 dicembre 1996, ma Lorenza Messina Denaro; non più «di padre ignoto», bensì del capomafia di Castelvetrano arrestato lo scorso 16 gennaio dopo trent’anni di latitanza, adesso ricoverato in terapia intensiva all’ospedale dell’Aquila, dove l’8 agosto ha subito un altro intervento dopo il tumore al colon che l’ha colpito tre anni fa.

Le sue condizioni di malato terminale vengono definite molto gravi, e negli ultimi giorni si sarebbero intensificate le visite dei familiari. La donna ventisettenne, a sua volta diventata madre di un bambino di due anni, entra così ufficialmente nella stirpe del boss quasi in fin di vita. Il quale in qualche modo l’aveva ripudiata, a voler usare questo termine, quando scrisse agli altri familiari: «Solo Lorenza è degenerata nell’infimo, le altre di cui so sono cresciute onestamente». 

Era il 15 marzo 2022, e dal suo rifugio Matteo Messina Denaro aveva inviato alle sorelle una lettera in cui raccontava di aver letto sul giornale un necrologio in omaggio al nonno composto da Martina Gentile, la nipote del boss Leonardo Bonafede morto mentre era detenuto per mafia nel 2020: «Questa ragazza è cresciuta senza padre, lo arrestarono quando lei era molto piccola, e non è ancora uscito visto che ha l’ergastolo. È poco più grande di Lorenza, quindi stessa generazione, e sicuramente si conoscono anche perché andavano nello stesso liceo negli stessi anni. La nipote dice al nonno “onorata di appartenerti” e lei (Lorenza, ndr) cosa ha fatto al padre, cioè a me? Ma va bene così, non ho più nulla da recriminare». Considerazioni molto diverse da quelle scritte per Lorenza il 17 dicembre 2013, in occasione del suo diciassettesimo compleanno: «Stai lontana da mondi che non conosci, io sono entrato in altri mondi al prezzo della sofferenza, ma tu non osare mai, ti prego. È il solo augurio che oggi posso farti». Alla figlia il padre non poteva certo rimproverare l’abbandono, poiché semmai era avvenuto il contrario. Concepita e venuta al mondo quando Messina Denaro era già ricercato, Lorenza non l’aveva mai potuto incontrare per scelta dell’uomo; ovvio infatti che la figlia e sua madre (una delle tante conquiste femminili di Matteo Messina Denaro in quegli anni) rappresentavano una possibile esca per la sua cattura, e lui se n’è sempre tenuto lontano. Mai investigatori e inquirenti, che negli anni hanno cercato ogni possibile traccia per risalire all’ultimo stragista latitante, hanno avuto neppure il sentore di un contatto tra padre e figlia. Messina Denaro può essersi risentito del fatto che Lorenza abbia seguito la madre nel 2012, abbandonando l’abitazione della nonna materna (di cui porta il nome) dov’era cresciuta, trasferendosi insieme alla mamma a casa degli Alagna. Una rottura di stereotipi e tradizioni familiari e mafiose non apprezzate dal boss, il quale in un’altra lettera della primavera 2022, indirizzata alla sorella Giovanna, parlava ancora di Martina Gentile paragonandola a una figlia e aggiungendo: «Sciacqualattuga non significa più niente per me»; appellativo poco cortese evidentemente riferito a Lorenza. Sintomo di una storia travagliata che dopo l’arresto del boss ha cambiato verso. È emersa la testimonianza di una professoressa di liceo di Lorenza che proprio al Corriere ha raccontato: «Lei stessa una volta mi disse: “Per voi può essere uno stragista, un criminale, un super boss, ma per me resta mio padre”. Ho capito tutto il suo dolore». Poi le dichiarazioni di un avvocato per smentire le voci sulla presunta volontà della ragazza di rinnegare il papà. E successivamente i ripetuti incontri in carcere tra Lorenza e Matteo Messina Denaro. È lì che probabilmente è maturata l’idea di riunirsi sotto lo stesso cognome, non sappiamo se espressa per prima da lei o da lui. L’atto notarile che attesta le reciproche volontà di far diventare ufficiale una paternità mai negata ma mai certificata prima, autorizzato dall’autorità giudiziaria e da trasmettere all’anagrafe per la registrazione, è già stato siglato. Il cognome Messina Denaro non si aggiungerà ad Alagna, come pure sarebbe stato possibile, ma lo sostituirà. 


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