Monreale, Palermo - Prima di essere ucciso Andrea Miceli di 26 anni ha fatto salire la fidanzata in auto e le ha chiesto di chiudersi e non aprire la macchina. Subito dopo è stato raggiunto da alcuni proiettili, mortali. E’ quanto emerge, stando al racconto dei testimoni, come confermano gli inquirenti all’Adnkronos, dalla ricostruzione della sparatoria di Monreale (Palermo) i cui sono morti tre giovani. Sembra che Miceli, dopo avere accompagnato la fidanzata in auto, abbia raggiunto il cugino, Salvatore Turdo, di 23 anni, per aiutarlo, e che poi entrambi siano stati colpiti dai proiettili. Il ragazzo è morto stamattina in ospedale.
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Miceli giocava come attaccante nella Real Pioppo, squadra del girone B della Terza Categoria palermitana. La delegazione palermitana della Lega nazionale dilettanti ha rinviato la partita in programma oggi tra Trappeto e Real Pioppo, valida per il 17° turno.
Almeno 8 giovani nel commando arrivato dallo Zen per rubare motociclette
Sarebbe stato composto da almeno otto, forse 10 persone, il “commando” proveniente dallo Zen di Palermo che la notte scorsa ha fatto fuoco contro i tre giovani monrealesi, tutti incensurati, morti a distanza di poche ore per le ferite riportate. In tasca i palermitani avrebbero avuto due o tre pistole semiautomatiche. Alcuni testimoni di Monreale hanno detto all’Adnkronos che i giovani dello Zen avrebbero avuto intenzione di rubare alcune motociclette posteggiate in centro. Quando sono stati scoperti dai ragazzi di Monreale. A questo punto sarebbe scoppiata la rissa. Sfociata nella sparatoria. A sparare sarebbero stati in due o tre. Due di loro sono da ore sotto torchio nei locali della caserma dei Carabinieri.
Le vittime sono il 23enne Salvatore Turdo e i cugini Andrea Miceli e Massimo Pirozzo, entrambi di 26 anni. Altri due giovani sono rimasti feriti e per fortuna non sono in pericolo di vita.