Economia Crisi idrica

Oro blu, la pioggia sprecata: inutile piangere sull’acqua versata

Le permettiamo solo di fare danni, senza sfruttarla contro la desertificazione

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 Butera, Cl - La pioggia che ha inondato la Sicilia fino a ieri avrebbe potuto avere un lato positivo sul piano dell'approvvigionamento idrico, visto che i metereologi dicono che ne è caduta tutta insieme quella di un anno e che in estate per mesi non se ne vede una goccia. Ma alla diga Comunelli (foto) l’acqua che cade dal cielo finisce, semplicemente, in mare: in teoria avrebbe una capacità di 6 milioni di metri cubi d’acqua ma, a causa dell’interramento dello scarico di fondo, può contenerne il 20%: il nuovo oro del XXI secolo defluisce così sui litorali anziché servire l'agricoltura, come dovrebbe.

L’acqua di cui potrebbero usufruire le serre di quest’altra area “trasformata”dell’Isola non viene immessa nella tubazione del consorzio di bonifica gelese, per l’irrigazione delle colture. “Siamo disposti a pagare l’acqua - dice all’Agi Pino Marrali afferma all'AGI l’imprenditore agricolo nisseno -, c’è lo sfiato che ben funziona qualora il livello idrico dovesse essere raggiunto: mi chiedo per quali ragioni ancora la Regione non prenda provvedimenti per garantire noi che creiamo occupazione”.

Lui ed altri hanno già pagato di tasca loro gli invasi artificiali "ma per riempirli non sappiamo a chi rivolgerci”. Per cercare di ovviare a questo problema c’è stato chi lungo la piana, lì dove un giorno dovrebbe sorgere la tangenziale di Gela, ha creato una condotta lunga chilometri per interconnetterli, chi ha realizzato dei canali naturali per farvi convogliare il torrente Rizzuto. E, ovviamente, pure chi s’è allacciato abusivamente alla condotta di Sicilacque. 


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