Calcio

La goduria degli interisti

Proprietà transitive

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Per capire qual è la (enorme) differenza che attualmente si registra tra il calcio italiano ed il resto d’Europa, sono tutti pronti ad indicare alcuni incontrovertibili dati, e due su tutti. Il primo: la presenza di squadre italiane agli ottavi di Champions League, ovvero zero (a fronte di team inglesi, tedeschi, francesi, spagnoli); vale anche per l’Europa League con la presenza della sola Juventus nei quarti di finale. Il secondo: guardare la partita – che gli spagnoli chiamano “el clasico” - Barcellona contro Real Madrid. Si vedrà subito la differenza – in termini tecnici, atletici e soprattutto di spettacolo estetico – con una qualsiasi partita del campionato di calcio di Serie A (ma anche in Spagna ci sono squadre di livello molto ma molto inferiore al Barcellona e al Real Madrid).

Ma io ho scoperto un terzo dato, egualmente significativo e però più “sottile” dal punto di vista puramente intellettualistico (non si gridi allo scandalo: tra i maggiori giornalisti al mondo non pochi quelli che si sono dedicati prevalentemente quando non esclusivamente a raccontare lo sport). Il terzo fattore è il seguente: tantissimi tifosi italiani dell’Inter (squadra che oggi appartiene ad un giovane imprenditore indonesiano e che in campo scende con non più di un atleta italiano) hanno gioito e goduto (sinceramente et sportivamente parlando) perché tra martedì e mercoledì hanno avuto grandi soddisfazioni calcistiche. Quali? Ha per caso l’Inter vinto un prestigioso trofeo? No, nulla di tutto questo: l’Internazionale del fu Moratti (s’intende calcisticamente) è infatti serenamente arenata al quarto posto in classifica di serie A lottando con Fiorentina e Lazio per un posto di Europa e guardando con apprensione ai cugini del Milano in forte rimonta. Gli orfani di Stramaccioni sono felicissimi perché il Chelsea è ai quarti di Champions League battendo – in rimonta – il ricchissimo Paris Saint Germain - e il giorno dopo l’Atletico Madrid ha battuto lo stellare Barcellona. Si dirà: cosa può fregare agli interisti del Chelsea e dell’Atletico Madrid?

In teoria nulla, ma siccome il team inglese è allenato dal portoghese Mourinho, l’ultimo allenato interista a vincere qualcosa, e siccome l’Atletico Madrid è allento da Simone, che per qualche stagione (quindici anni fa) giocò nell’Inter, ne deriva che si tratta di “nerazzurri” quantomeno ad honorem. Bello vero? Così ragionando i milanisti saranno anche un po’ madridisti (il Real è allenato da Carlo Ancelotti, che fu prima giocatore e poi allenatore della squadra di Berlusconi) e gioiranno nel caso i “blancos” dovessero vincere la Champions League (e sono adesso i favoriti), nel mentre i napoletani dovrebbero piangere perché Cavani e Lavezzi (ex idoli del San Paolo) sono stati sbattuti fuori nonostante la loro squadra abbia un monte stipendi superiore a quello di non pche piccole nazioni. In ogni, sarà il caso ricordarlo, a vincere sarà sempre la Juventus. Perché? Semplice: il capo assoluto del calcio europeo (e presto di quello mondiale) è Michel Platini, che con la maglia numero 10 bianconera ha giocato e vinto sempre. 


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