Attualità Il caso Xiumè

Legislatura breve, l'assegno di 3108 euro

Parlamentari che riscuotono la pensione con pochi anni di legislataura.



Roma - A Ragusa il caso famoso è qiuello del prof. dott. on. Giombattista Xiumè, senatore dal 1994 al 96. Due anni soltanto.

Ventiquattro ore che fanno la differenza. Sono quelle che obbligano i nati dopo la mezzanotte del 30 giugno del 1951 a scornarsi con le nuove regole per andare in pensione introdotte dal governo Prodi. Un meccanismo che, per mitigare gli effetti dello scalone, dal 1° luglio aggancia il miraggio dell' assegno di anzianità alla fatidica quota 95.

Una sorta di numero jolly composto dalla somma tra i contributi e l' età anagrafica, con una rigidità: quest' ultima non può essere inferiore a 59 anni.

Tradotto vuol dire che servono 36 anni di contributi e non più 35.

Quindi un anno di lavoro in più rispetto a quei coetanei che nel 1951 hanno avuto la ventura di nascere prima di luglio. Un meccanismo (in futuro si passerà a quota 96) che da un lato non basta a contenere la spesa pensionistica, arrivata secondo l' Ocse al 14% del pil, un record in negativo su scala europea, e dall' altro mette a nudo, ancora una volta, i privilegi della classe politica.

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Differenze che vanno ben oltre il terno al lotto tra chi è nato 58 anni fa alla vigilia dell' estate e quelli più giovani di appena qualche giorno. Un' occhiata all' elenco dei parlamentari in pensione e agli importi dei vitalizi svela la diversità di quanto capita a Montecitorio e Palazzo Madama.

Tra gli onorevoli pensionati si annida un esercito di ex deputati e senatori che hanno trascorso tra aule e commissioni una manciata di anni.

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Sono i 765 titolari di baby pensioni che grazie alla assai snella quota cinque, ovvero cinque anni di contributi, incassano un vitalizio di 3.108 euro lordi.

Meccanismo che porta il costo totale a quasi 30 milioni di euro. Una voce che vale oltre il 12% dei complessivi 219 milioni di euro destinati nell' ultimo anno da Camera e Senato alle 3.309 pensioni degli ex parlamentari.

Non è un caso, del resto, che l' Italia sia la nazione con la spesa previdenziale più alta tra le 330 aderenti all' Ocse. Va da sé che aspettarsi dal Parlamento un impegno per rivedere l' assegno a chi ha ricoperto per pochi anni uno scranno in legislature che si perdono nelle notti dei tempi, come quelle del 1963 (garantisce la pensione alla giornalista Rossana Rossanda ) o del 1968 (uno dei pensionati è Eugenio Scalfari , ex deputato del Psi), risulta impensabile e si presta a critiche per lesa maestà.

Le poche riforme alle pensioni dei parlamentari varate sinora sembrano essersi dimenticate della prerogativa riservata a chi ha lavorato qualche anno appena o addirittura non si è mai visto. Vale la pena di ricordare che per il resto dei cittadini la pensione di vecchiaia richiede almeno 20 anni di contributi. Neanche l' evidenza dei fatti o dei numeri serve a molto.

Nel primo caso si tratta di vicende come quella di Toni Negri , il leader di Autonomia Operaia eletto nelle liste dei radicali e poi fuggito in Francia senza mai praticamente mettere piede in Parlamento (lo ha ricordato l' Espresso un paio di anni fa in un articolo in cui elencava tutte le pensioni d' oro degli onorevoli). Nel secondo dello sbilanciamento tra le ritenute previdenziali versate dai parlamentari in carica e la spesa pensionistica sostenuta dalle camere. Montecitorio incassa 10 milioni di euro, ma ne spende 138.

Al Senato l' andazzo è più o meno lo stesso: a fronte di 6 milioni di ritenute ogni anno, servono 81 mi lioni di euro per mantenere i vitalizi degli ex. Un privilegio che, ça va sans dire, è reversibile, cioè trasferibile in caso di morte agli eredi che ne abbiano diritto e, ovviamente, può essere cumulabile con altri redditi.

Niente ostacoli perciò agli assegni destinati, per esempio, a Giancarlo Cito (ex missino ed ex sindaco di Taranto rinviato a giudizio per mafia), a Mario D' Urso (ex top banker di Lehman Brothers), e ad Augusto Fantozzi (tributarista, ex ministro e oggi commissario straordinario di Alitalia).

Meteore durate lo spazio di una legislatura. Appena un mandato che in molti casi, come nell' ottava, nell' undicesima e nella dodicesima legislatura, si è addirittura rivelato meno duro del previsto concludendosi in poco più di due anni.

Il record di brevità spetta alle camere elette in era Tangentopoli nell' aprile del 1992 e sciolte nel gennaio del 1994. Circa 600 giorni che hanno permesso di assicurare un vitalizio all' ex presidente del Torino, Gian Mauro Borsano (eletto con il Psi e poi colpito dalle accuse di bancarotta e falso in bilancio). Analogo privilegio tocca tuttora a Fulco Pratesi , fondatore del Wwf Italia sbarcato proprio nel 1992 alla Camera con i Verdi. A tutti i non rieletti è infatti bastato versare volontariamente i contributi per i tre anni di legislatura mancanti e maturare così la fatidica soglia del cinque.

Il vecchio regolamento, poi rivisto nel 2007 dagli ex presidenti di Camera e Senato Fausto Bertinotti e Franco Marini , consentiva anche di rateizzare no a 60 rate il totale delle quote retributive necessarie a conquistarsi il super bonus. Nel frattempo, a beneficiare della chance di diventare baby pensionati del Parlamento con il minimo sforzo sono stati i giornalisti ( Sandra Bonsanti , Livio Caputo , Umberto Cecchi e Vittorio Emiliani ) e un paio di noti avvocati ( Raffaele Della Valle e Vittorio Dotti ), tutti eletti nella dodicesima legislatura.

Quella iniziata nell' aprile del 1994 con la discesa in campo di Silvio Berlusconi e naufragata velocemente nel maggio di due anni dopo. Il mondo dei giornali, della cultura e dello spettacolo ha fornito nel tempo una bella truppa di capitani di breve corso. Ad accomunare Enzo Bettiza , Alberto La Volpe , Alberto Arbasino , Corrado Stajano , Claudio Magris , Carla Gravina , Gino Paoli , Pasquale Squitieri , Alberto Asor Rosa ed Edoardo Sanguineti più che il lavoro politico, esauritosi nello spazio di una legislatura, è l' assegno mensile targato Parlamento italiano. Alla lista delle meteore più conosciute si aggiunge il lungo elenco dei trombati condannati all' oblio. Quelli che in fondo sarebbero rimasti molto volentieri tra i seggi di Montecitorio e Palazzo Madama, ma che gli elettori hanno bocciato privandoli del bis ma non del vitalizio.

Un diritto di sapore feudale che non toccherà più ai deputati e parlamentari eletti in questa legislatura. Per loro valgono le nuove regole adottate due anni fa. Per avere diritto alla pensione minima (ridotta dal 25 al 20% dell' indennità parlamentare, cioè circa 2.400 euro al mese) bisognerà effettivamente avere svolto il mandato per almeno cinque anni.

Non basterà, insomma, uno spezzone di legislatura. Con buona pace di chi mastica amaro per i diritti pregressi dei parlamentari che lo hanno preceduto. Un po' come tra i nati prima e dopo la mezzanotte 1° luglio 1951.

Cosimo Abate Michele Abbate Amaele Abbiati Andrea Agnaletti Vincenzo Alaimo Giovanni Alasia Giuseppe Aleffi Tommaso Alibrandi Giuseppe Aloise Malgari Amadei Gaetano Ambrico Fausto Amodei Renato Andreani Vittorio Angelici Franco Angioni Bruno Antonucci Nino Alberto Arbasino Rosario Ardica Luigi Arisio Paolo Armaroli Patrizia Arnaboldi Alfredo Arpaia Mario Artali Alberto Asor Rosa Gaetano Azzolina Giovanni Bacciardi Licia Badesi Vinicio Baldelli Guido Baldo Baldi Enzo Balocchi Angiolo Bandinelli Giuseppe Antonio Barbieri Gennaro Barboni Pietro Barcellone Roberto Barontini Enzo Bartocci Ada Becchi Angelo Becciu Nicola Bellisario Italo Bellotti Alida Benedetto Giorgio Bernini Ivana Bernini Gaetano Berretta Giuseppina Bertone Lamberto Bertucci Giovanni Bettini Alfredo Bianchini Ilario Bianco Salvatore Biasco Adriano Biasutti Gino Birindelli Luciano Bistaffa Vincenzo Bizzarri Ludovico Boetti Villanis Luigi Boggio Mario Giovanni Boi Franco Boiardi Luca Boneschi Casimiro Bonfiglio Giovanni Martino Bonomo Alessandra Bonsanti Francesco Borgia Gian Mauro Borsano Benito Mario Bortolami Mario Bortoloso Lia Bracci Maria Gloria Bracci Marinai Aldo Brancati.

L' elenco degli ex deputati che riscuotono l' assegno previdenziale mensile di 3.108 euro. Nell' elenco compaiono anche le pensioni di reversibilità assegnate ai coniugi Modestino Acone Gerardo Agostini Gian Mario Albani Urbano Aletti Tarcisio Andreolli Costantino Armani Giovanni Azzaretti Francesco Barra Giampiero Beccaria Marisa Bedoni Antonio Belloni Ugo Benassi Luciano Benetton Carlo Bernardini Carlo Bernini Lionello Bertoldi Felice Carlo Besostri Vincenzo Bettiza Francesco Saverio Biasco Giovanni Binaghi Mario Birardi Giampaolo Bissi Giuseppe Bodo Emilio Bonatti Cirillo Bonora Alcibiade Boratto Silvano Boroli Giuseppe Borzi Giuseppe Botti Giovanni Bruni Domenico Buccini Erminio Busnelli Antonino Calarco Felice Calcaterra Matilde Callari Galli Fulvio Camerini Guido Campopiano Pietro Cangelosi Girolamo Cannariato Livio Caputo Quintino Antonio Cartia Archimede Casadei Lucchi Giorgio Cavitelli Pietro Cherchi Gianfranco Chessa Vittorio Chiesura Michele Chimenti Giorgio Cisbani Mario Giacomo Cocciu Rocco Coletta Ambrogio Colombo Giancarlo Comastri Virgilio Condarcuri Marco Conti Aldo Corasaniti Gilberto Cormegna Andrea Corrado Efisio Corrias Marino Cortese Luigi Cortesi Piero Craveri Dario Cravero Maurizio Creuso Alfredo D' Ambrosio Mario D' Urso Sauro Dalle Mura Dino De Anna Athos De Luca Francesco De Notaris Gerardo De Prisco.

L' elenco degli ex senatori che riscuotono l' assegno previdenziale mensile di 3.108 euro.

Nell' elenco compaiono anche le pensioni di reversibilità assegnate ai coniugi Paolo Mengoli Pietro Paolo Menzietti Antonio Miceli Vanda Milano Ruggero Millet Francesco Miroglio Antonino Mirone Enrico Modigliani Paolo Sandro Molinaro Rosalba Molineri Sebastiano Montali Otello Montanari Lorenzo Montecuollo Gabriele Mori Antonio Negri Renzo Nicolini Giuseppe Niedda Gaspare Nuccio Luigi Occhionero Marcello Olivi Benito Orgiana Federico Orlando Donato Antonio Pace Massimo Pacetti Marcello Pacini Pierangelo Paleari Gino Paoli Antonio Pappalardo Nicola Parenti Eolo Giovanni Parodi Ennio Parrelli Renzo Pascolat Franco Pasini Benito Pavoni Maurizio Pensa Riccardo Perale Giuseppe Romeo Pericu Vincenzo Perrone Domenico Petrella Giuseppe Petrelli Angelo Pezzana Cesare Piacentino Giovanni Piccirillo Maria Piccoli Vincenzo Pietrini Claudio Pioli Cesare Salvatore Pirisi Lucio Pisani Mario Pitzalis Stefano Podestà Gianugo Polesello Franco Politano Francesco Polizio Rosario Antonio Polizzi Antonio Potenza Onelio Prandini Fulco Pratesi Mario Prestamburgo Alberto Presutti Paolo Prodi Giampiero Pucciarini Antonio Quattrocchi Giulio Quercini Gaetano Rabbito Francesco Rais Bruno Randazzo Pio Rapagnà Gaetano Rasi Gianfranco Rastrelli Remo Ratto Giorgio Rebuffa Giuliana Reduzzi Alessandro Giovanni Repetto Michele Ricci Federico Ricotti Salvatore Riela Nicola Rinaldi Lamberto Riva Augusto Rizzi Sergio Rogna Manassero Di Costiglione Domenico Paolo Romano Carratelli Emilio Rosini Rossana Rossanda Stefano Rossattini Maria Chiara Rosso Paolo Rubino Pier Corrado Salino Massimo Salvadori Micael Antonio Salvati Vittorio Salvatori Luigi Sandirocco Riccardo Sandrone Edoardo Sanguineti Bernardo Sanlorenzo Emiliana Santoli Mauro Santoni Gianfranco Saraca Eugenio Sarli Riccardo Sartoris Giuseppe Sasso Giulio Savelli Mauro Savino Benito Savo Gabriele Ugo Sboarina Nicola Scaglione Eugenio Scalfari Giuseppe Mario Scalisi Dino Scantamburlo Corrado Scardavilla Felice Scermino Giacomo Antonio Schettini Ferdinando Schettino Sandro Schmid Maria Grazia Sestero Luigi Sidoti Attilio Sigona Vincenzo Simonelli Alberto Sinatra Uberto Siola Giampaolo Sodano Mario Soldani Onofrio Spagnoletti Zeuli Francesco Speranza Francesco Spina Aldo Spinelli Carlo Squeri Vincenzo Squicciarini Carla Stampacchia Carlo Stelluti Alfredo Strambi Artemio Strazzi Alvaro Superchi Francesco Tagliarini Carlo Taormina Ferdinando Targetti Teodoro Tascone Aldo Tenaglia Adriano Teso Lucio Testa Enzo Tiezzi Giulio Togni Renzo Tosolini Sergio Trabattoni Achille Tramarin Nicola Trapani Giovanni Travaglini Bruno Trentin Alberto Tridente Flavio Trinca Aldo Trione Emanuele Tuccari Paolo Tuffi Denis Ugolini Carlo Usiglio Karl Vaja Antonio Valiante Antonietta Vascon Sergio Vazzoler Alcide Vecchi Stella Vecchio Cornelio Veltri Gaetano Veneto Giorgio Vido Anna Maria Vietti Rosario Villari Nazareno Vitali Ambrogio Viviani Vincenzo Viviani Francesco Paolo Voccoli Vittorio Voglino Ferdinand Willeit Francesco Paolo Zama Antonio Zanforlin Angiola Zilli Lanfranco Zucalli Walter De Rigo Sandrino De Toffol Aldo Degaudenz Biagio Antonio Dell' Uomo Saverio Di Bella Giovanni Di Benedetto Bruno Di Maio Mario Di Nubila Guido Dondeynaz Vielmo Duò Antonio Duva Renato Ellero Umberto Emo Capodilista Bruno Erroi Piero Fabiani Ada Valeria Fabj Enrico Falqui Franco Fante Gianni Fardin Gian Pietro Favaro Pasqualino Lorenzo Federici Isa Ferraguti Pietro Ferrara Micheke Figurelli Bianca Maria Fiorillo Angelo Flammia Luigi Follieri Albino Fontana Romano Cataldo Forleo Donato Michele Fragassi Maurilio Frigerio Giuseppe Gaburro Menotti Galeotti Raimondo Galuppo Vittorio Dante Gambino Renato Garibaldi Vincenzo Garraffa Luciano Gasperini Vito Giacalone Roberto Giollo Luciano Giorgi Graziano Girardi Raffaele Girotti Roberto Giunta Luigi Grassani Franco Alfredo Grassini Augusto Guido Graziani Giuseppe Grossi Giuseppe Paolo Guarascio Antonio Guarino Antonio Guerritore Francesco Guizzi Adriano Angelo Icardi Antonio Iervolino Enrico Jacchia Epifanio La Porta Antonio Landolfi Carmelo Latino Baldassare Lauria Bruno Lazzaro Vincenzo Leggieri Giacomo Leopizzi Vittorio Liberatori Paolo Licini Alessandro Lippi Giuseppe Lo Curzio Giuseppe Locatelli Enzo Mario Nino Lombardi Luigi Lombardi Satriani Gian Luigi LombardiCerri Siro Lombardini Gennaro Lopez Nicola Loprieno Giuseppe Luongo Simona Mafai Giuseppe Maggiore Erasmo Magliozzi Claudio Magris Vincenzo Maiorca Giuseppina Maisano Grassi Vincenzo Ruggero Manca Tommaso Mancia Olivio Mancini Gaetano Mancini Luigi Manna Domenico Manno Italo Marri Giuseppe Mascaro Cosimo Ennio Masiello Luigi Mazzei Vincenzo Meo Roberto Meraviglia Luciano Merigliano Renzo Michelini Daria Minucci Maria Antonia Modolo Mafalda Molinari G. Moncada Lo Giudice Di Monforte Tullio Montagna Orazio Montinaro Luigi Moretti Maria Fida Moro Giorgio Moschetti Vittorio Mundi Vincenzo Mungari Luigi Natali Antonio Brizioli Arnaldo Brunetto Giovanni Battista Bruni Vincenzo Buonocore Maria Buro Paola Buttazzoni Antonino Buttitta Maria Anna Calabretta Manzara Antonino Calamo Gabriele Calvi Giuseppe Caminiti Giuseppe Camo Raffaele Cananzi Giorgio Canestri Francesco Maria Capitaneo Dante Cappello Giovanni Caravita Giorgio Cardetti Luca Carli Pietro Fausto Carotti Ezequiel Stefano Carrara Sutour Roberto Caruso Amelia Casadei Giovanni Casola Emidio Casula Mario Catalano Francesco Catanzariti Luisella Cavallini Paolo Caviglia Umberto Cecchi Ugo Cecconi Giuseppe Ceni Gianni Cerioni Fulvio Cerofolini Gianluigi Ceruti Sergio Chiesa Rosario Chiriano Carlo Chirico Angelo Ciavarella Francesco Cicerone Carlo Alberto Ciocci Paolo Emilio Ciofi Degli Atti Lorenzo Cirasino Vincenzo Ciruzzi Giancarlo Cito Salvatore Civita Nicola Colaianni Mario Columba Michele Columbu Giovanni Battista Colurcio Giorgio Conca Silvana Fachin Salvatore Fausto Fagone Antonio Falconio Benito Falvo Vincenzo Fantò Augusto Fantozzi Giuseppe Farassino Giampaolo Fatale Francesco Ferrarotti Romano Ferrauto Enrico Ferri Giovanni Filocamo Custode Fioriello Costantino Fittante Antonio Fonnesu Marco Formentini Costantino Formica Giovanni Forner Giuseppe Fortunato Giorgio Franceschini Hubert Frasnelli Gianstefano Frigerio Alberto Giorgio Gagliardi Giovanni Gaiti Alfredo Galasso Domenico Galbiati Luciano Galliani Elisabetta Gallo Argeo Gambelli Fenili Aldo Antonio Gandolfi Giorgio Gardiol Giovenale Gerbauto Giusto Geremia Antonino Germanà Mario Domenico Gerolimetto Enrico Ghio Elio Giovannini Umberto Giovine Aurelio Gironda Veraldi Iole Giugni Alda Grassi Carla Gravina Guido Grimaldi Angela Maria Gritta Grainer Maria Teresa Gloria Grosso Giacomo Gualco Giuseppe Guarino Nazzareno Guasso Bianca Guidetti Serra Enrico Hullweck Ermanno Iacobellis Berardino Impegno Carmelo Incorvaia Giancarlo Innocenzi Botti Giovan Carlo Iozzelli Giuseppe Iperico Gino Ippolito Vittorio Korach Antonio La Gloria Angelo La Russa Francesco La Saponara Alberto La Volpe Bruno Landi Lelio Lantella Gianni Lanzinger Giangiacomo Lattanzi Giuseppe Lavorato Giuseppe Lezza Pier Giorgio Licheri Roberto Liotti Francesco Paolo Liuzzi Giancarlo Lombardi Giuseppe Lombardo Giovannino Loreti Giuseppe Lucenti Maria Mafai Silvio Magistroni Nicola Magrone Assunta Malavenda Angelo Raffaele Manca Paolo Manca Alberto Manchinu Angelo Mancuso Francesco Manganelli Giuseppe Mangiapane Lucio Manisco Andrea Manna Leone Manti Giovanni Manzolini Spartaco Marangoni Enzo Marchi Ferdinando Margutti Achille Enoc Mariano Franca Maria Marino Giovanni Eugenio Marongiu Neri Marraccini Enrico Marrucci Lamberto Martellotti Alfonso Martucci Raffaele Mascolo Roberto Massi Antonio Mastrogiacomo Teresita Mattei Cesare Matteini Vincenzo Mattina Dino Mazza Vincenzo Mazzei Gianantonio Mazzocchin Italo Mazzola Giovanni Mealli Piero Melograni Giovanni Meloni Luigi Tommaso Memmi Giuseppa Mendola Ilia Coppi Luigia Cordati Magda Cornacchione Calogero Corrao Michele Cortese Claudio Bruno Corvatta Robinio Costi Ugo Crescenzi Paolo Cristoni Amedeo D' Addario Piergiuseppe D' Andreamatteo Guido D' Angelo Giorgio Da Mommio Carlo Aristide Dal Sasso Alessandro Dalla Via Giuseppe Lorenzo Dallara Roberto Damiani Ferruccio Danini Giovanbattista Davoli Paola De Biase Gaiotti Fabio De Felice Simone De Florio Ferdinando De Franciscis Raffaele De Grada Giuseppe De Grazia Antonio De Gregorio Paolo De Paoli Mazarino De Petro Dino De Poli Luisa Debiasio Calimani Giuseppe Del Barone Leone Delfino Salvatore Dell' utri Raffaele Della Valle Angelo Raffaele Devicienti Mario Di Bartolomei Cosimo Damiano Francesco Di Giuseppe Fernando Di Laura Frattura Sebastiano Di Lorenzo Pietro Di Muccio De Quattro Carlo Di Re Annalisa Diaz Giovanni Divella Luciano Donner Ermanno Dossetti Vittorio Dotti Alessandro Duce Renzo Dè Vidovich 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