Lettere in redazione Ispica

Ispica, bocciata proposta di diretta streaming delle sedute

Un documento dei consiglieri comunali PID Fidelio, Genovese, Monaca, Padova, Spatola

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Ispica - Durante l’ultima seduta del Consiglio comunale di Ispica, è stata esaminata la proposta del gruppo PID di modifica del vigente regolamento per consentire la diretta streaming delle sedute consiliari.

Prima di entrare nel merito della discussione all’ordine del giorno il consigliere Fidelio ha fatto emergere come, ancora una volta, i consiglieri di maggioranza, esecutori degli ordini dell’amministrazione Rustico, hanno scelto la squallida logica della nomina diretta degli scrutatori per alimentare il loro misero clientelismo quando per trasparenza e giustizia sociale avrebbero dovuto, come fatto dalla maggioranza dei comuni a noi vicini, procedere attraverso un sorteggio.

Subito dopo il consigliere Monaca ha richiamato l’attenzione del Consiglio sulla procedura del Bilancio riequilibrato: ha chiesto il motivo per il quale sono state trasmesse al Ministero dell’Interno le modifiche e le integrazioni al bilancio senza che il Consiglio, unico organo competente per legge, abbia potuto deliberare in merito. A questa richiesta la risposta dell’amministrazione comunale è stata della serie “non vedo, non sento, non parlo”. Ovvero nessun chiarimento ricevuto!

Infine, il consigliere Spatola ha sottolineato come non viene garantito il ruolo di vigilanza e controllo del consiglio, non avendo (il presidente) inserito all’ordine del giorno ciò che il consiglio precedentemente aveva deliberato: ovvero che l’amministrazione riferisse in consiglio sui rilievi mossi rispetto alla gestione dell’ex Mercato.

In merito alla modifica del regolamento per consentire la diretta streaming del Consiglio, l'amministrazione comunale ha messo in campo il meglio del proprio ostruzionismo affinchè venisse dichiarato il parere contrario di regolarità contabile, adducendo che tale proposta sarebbe incompatibile con lo stato di ente dissestato.

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Tutto falso e pretestuoso col solo scopo di avere tecnicamente l'alibi per poter motivare il voto contrario. Infatti aggiornare il regolamento non significa deliberare un impegno di spesa ma prevederne la possibilità regolamentando un servizio, che se approvato poteva essere a breve attivato con l'imminente trasferimento dell'ente presso la storica sede di palazzo Bruno. Servizio reso di fatto a costo zero, in quanto necessita semplicemente di una connessione internet (che a palazzo Bruno ci sarà), di un computer (anch'esso già in possesso dell'ente), di una telecamera (di un valore di 150 euro), dell'impianto audio (già in possesso dell'ente) e della presenza di un dipendente comunale (che già l'ente adopera per l'assistenza audio). Piuttosto l'amministrazione comunale perchè non spiega come mai il comune di Avola (col piano del predissesto bocciato dalla Corte dei Conti) o il comune di Rosolini (ente con forti deficit strutturali) abbiano attivato il servizio della diretta streaming a costo zero? O peggio, l'amministrazione comunale perchè ha dilapidato 2000 euro per il contributo all' "Associazione Nazionale Città del Vino" che non è un servizio pubblico indispensabile?

L'attuale maggioranza a trasparenza zero, ancora una volta si dimostra un fedele complice di chi vuole tenere all'oscuro i cittadini dalle proprie azioni politiche ed amministrative.

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Discorso diverso per l'opposizione. L'assenza dei consiglieri del PD, tra l'altro primi firmatari di un emendamento a supporto della proposta di diretta audio-video dei lavori consiliari, è stata inaspettata: sarebbe bastato semplicemente informare dell'assenza i gruppi di opposizione o almeno i cofirmatari dell'emendamento, per evitare ciò che poi è accaduto.

Invece la città intera ringrazierà l'operato e la coerenza dei consiglieri di "Libertà e Buon Governo": aver determinato con il loro voto contrario insieme alla maggioranza Rustico la mancata approvazione della proposta motivandola che già il vigente regolamento prevede la diretta radio-televisiva. Peccato che la diretta radio-televisiva risulta molto onerosa soprattutto in questi anni di crisi, e comunque attendiamo dai consiglieri di "Libertà e Buon Governo" che comunichino alla cittadinanza quante volte è stata trasmessa la diretta dei lavori consiliari negli ultimi 10 anni. Mai!

Il ricorso illegittimo ai pareri di regolarità tecnica/contabile, che molto spesso nulla hanno a che vedere nel merito delle proposte, trova facile alibi per impedire l'approvazione di iniziative evidentemente scomode alla maggioranza e da oggi anche a parte dell'opposizione. Noi a questa indecenza ed abusi non vogliamo rassegnarci e continueremo a portare avanti tutte quelle azioni volte ad agevolare ed informare i cittadini sull'operato politico ed amministrativo dei loro rappresentanti.


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