Menfi - Allegando un testamento del nonno che farebbe di loro gli eredi, sette persone hanno inviato una pec al Comune di Menfi avvertendolo che - quel giorno stesso, il 5 agosto – sarebbero andati a recintare l’area attorno all'antica Torre saracena di Porto Palo, costruita alla fine del 1500 in funzione anti-corsara come tanti fortini di guardia delle coste siciliane meridionali sotto il dominio spagnolo.
E così hanno fatto per davvero, appendendo sulle transenne tanto di cartello: "Vietato l'accesso, proprietà privata". Parliamo, per i pochi che non la conoscono, di una spiaggia famosa e frequentata ogni anni da tantissimi bagnanti e turisti. La sindaca si disinteressa ma non passa molto che la voce giunge a Mareamico, che solleva il caso: “Un atto gravissimo - denuncia l’associazione -, la torre è stata danneggiata con l'infissione di ferri”.
Anche la Soprintendenza di Agrigento latita, nonostante vi abbia apposto un vincolo di interesse storico e architettonico. Dopo settimane, alla fine Marilena Mauceri s’è decisa finalmente a intervenire chiarendo, con un’altra pec, che “la torre è intestata al Comune e si provvederà al ripristino della staccionata per restituire l'area ai cittadini".
La recinzione, però, è ancora lì: pare siano in corso ricerche catastali sulla porzione di terreno attigua alla torre, rivendicata dai privati. Una vicenda pirandelliana simile a quella della vicina Scala dei Turchi di Realmonte, rivendicata per anni da un privato e conclusa qualche settimana fa con una condanna penale a 9.100 euro di multa al pensionato sedicente proprietario.