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“Visioni”: le foto di Tonino Trovato in mostra al “Brancati” di Scicli

Si apre sabato 10 giugno

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/06-06-2023/visioni-le-foto-di-tonino-trovato-in-mostra-al-brancati-di-scicli-500.jpg “Visioni”: le foto di Tonino Trovato in mostra al “Brancati” di Scicli


Scicli - Si inaugura a Scicli, nella sede del Movimento culturale Brancati (Via Aleardi 18), sabato 10 giugno alle ore 19 la Mostra fotografica “Visioni” di cui è autore Tonino Trovato. Una selezione di opere a cura di Carmelo Candiano e Carlo Nardelli. Visioni particolari del territorio e di angoli della città. La sua prima Personale nel 2014, Tonino Trovato fa parte del Gruppo fotografico “Luce Iblea”. Ha partecipato alla creazione di libri come “Non Luoghi”, “Lo specchio di Alice”, “The dead artists Society”. La mostra è organizzata dal Mov. Vitaliano Brancati di Scicli.

La prefazione alla mostra di Carlo Nardelli
La malìa di Scicli con il suo fascino ocra e l'ospitalità della sua gente,  ormai un decennio fa, ci ha quasi “costretti”a fermarci qui. È stato così inevitabile, vivendoci,  oltrepassare la soglia del rinomato negozio di ferramenta di coloro che, in seguito, sarebbero diventati, per me ed Olga, i carissimi “Ricciolini”.
 È lì, proprio nelle corsie di quel magazzino, che un giorno abbiamo incontrato gli occhi, a noi sembrati tristi, di Tonino.
Alla domanda, frutto di immediata empatia, ma forse un po' troppo indiscreta, essendo il nostro un primo incontro, sul perché di quel velo di malinconia, aveva risposto con sorprendente naturalezza, che non ne poteva più di vendere viti e bulloni e che quella non era la vita che sognava. 
...“Io vorrei fare il fotografo!” 
Guarda a volte i sogni … 
Tutti ora a Scicli conoscono  questo nuovo Tonino che non vende più viti e bulloni, e va invece per la città con la inseparabile “Enrichetta” come lui chiama affettuosamente la sua macchina fotografica. E se lo osservi davvero, ti accorgi che lui ha un qualcosa dentro, di trattenuto troppo a lungo che vuole uscire, che deve prendere forma.

E così fotografa voracemente, quasi seguendo un dovere interiore e nulla, proprio nulla, si sottrae al suo sguardo: il barocco, le “vanedde”,  le barriere architettoniche, le basole, le persone, i matrimoni, i giochi dei bambini ...
Persino gli anziani che passeggiano con coppole e mani alla schiena, tra il profumo del pitosforo e l'incongruo cemento di piazza Italia, solitamente schivi davanti all'invadenza della macchina fotografica, gli si arrendono senza ritrosia, fiduciosi, perché sanno che quello di Tonino è uno sguardo rispettoso, buono, sensibile e semplice.
Sì, semplice! 
Ma, come disse Antonio Gramsci, a proposito di ben altro,  “... è la semplicità che è difficile da farsi”.

Grande verità, sempre, anche in questo povero tempo ingarbugliato!
Dietro questa “semplicità”
dietro questo esile uomo, 
dietro la bellezza che lui sa scovare, 
dietro la poesia che sa cogliere nella quotidianità delle persone e delle cose, 
dietro questo sguardo da “Piccolo Principe”, c'è una grande anima 
e nelle sue fotografie la si può incontrare e quasi toccare. 
E ringraziare!

Carlo Nardelli 


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