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Stelle Michelin, sciclitano Gaetano Trovato (due stelle) è chef mentor

"Uno dei più grandi scopritori di talenti: in 40 anni di attività, è parte integrante della storia della cucina italiana, che continua a vivere nei piatti di tanti suoi discepoli"

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Siena - Un prestigioso riconoscimento per lo chef sciclitano Gaetano Trovato, proprietario del ristorante "Arnolfo" a Colle Val d’Elsa, uno dei tre ristoranti con doppia stella Michelin in Toscana. 

Ogni anno la guida Michelin regala attese e curiosità, per una fotografia della ristorazione di alto livello in tutta Italia. In tutto sono 395 i locali in Italia che hanno ottenuto le stelle: 13 ne hanno tre, 40 ne hanno due, 342 una. In provincia di Siena il più titolato è Arnolfo a Colle Val d’Elsa, con due stelle. Gaetano Trovato ha conservato le due stelle e conquistato il più prestigioso degli special awards ad personam, il Mentor Chef, con una motivazione da brividi: "Uno dei più grandi scopritori di talenti: in 40 anni di attività, è parte integrante della storia della cucina italiana, che continua a vivere nei piatti di tanti suoi discepoli". 

Gaetano Trovato ha ottenuto anche il Premio Passion Dessert 2024. E il Premio Speciale Michelin come Chef Mentor a Gaetano Trovato, maestro di tanti ragazzi della nuova cucina italiana, tutor di una grande schiera di allievi che oggi lavorano nelle migliori cucine d'Italia e non solo, da Eugenio Jacques Boer a Matteo Lorenzini, da Simone Cipriani a Filippo Saporito, solo per citarne alcuni tra i più affermati.

Partito dalla Scicli e approdato nelle colline della Val d'Elsa, Gaetano Trovato ha creato uno dei tempi più solidi della cucina italiana: nella realizzazione dei piatti, ma soprattutto nella capacità di formare i giovani chef che sono diventati i protagonisti della nuovissima cucina italiana. 

Che lo chef Gaetano Trovato sia uno dei maggiori artefici della grande cucina italiana è inconfutabile da decenni. Come un signore rinascimentale con modi da mecenate, accoglie ogni giorno i suoi ospiti nella sua nuova casa sulla collina che domina Colle Val d’Elsa, tra i dolci declivi della provincia senese. Una casa - la nuova sede ancor più della vecchia - in cui regna l’eleganza, data anche da certi dettagli che insieme alle persone rendono un luogo unico e accogliente. Tra i lampadari di cristallo Baccarat, gli immensi quadri con le fotografie di Nicola Bertellotti, i mobili antichi, spiccano fiori freschi ovunque, una delle passioni di Giovanni, fratello dello chef e suo alter ego in sala e che prima di raggiungerlo ad Arnolfo nel 1988 ha vissuto per 22 anni in Olanda. “I fiori sono un mio pallino, ci arrivano freschi e sono uno dei nostri elementi caratterizzanti, ricordano la casa in cui siamo cresciuti da bambini, e danno eleganza. Sono un gesto di amore e gentilezza”.

La casa. Sì, perché è così che i fratelli Trovato definiscono il proprio ristorante Arnolfo – nome che vuole omaggiare l’architetto duecentesco Arnolfo Di Cambio originario proprio di Colle Val d’Elsa – ma anche perché tale è stata in passato quando sono arrivati qui con la madre Concetta da Scicli. “È qui che nostra madre nel 1978 ha iniziato a lavorare in una trattoria come cuoca, e fino a due anni fa ci aiutava in cucina a fare la pasta fresca”, racconta Giovanni Trovato. Una donna forte, che ha abbandonato la propria terra – in tutti i sensi: a Scicli lavorava in un’azienda agricola – reinventandosi una vita e un lavoro e contemporaneamente portando avanti una severa educazione per i figli. Ma è grazie a tanta amorevole severità che Gaetano ha tracciato il proprio percorso partendo dal diploma alberghiero e attraversando le folgoranti cucine di chef del calibro di Roger Vergé – uno dei padri della nouvelle cuisinee ideologo della cuisine du soleil, fondamentale per il successivo pensiero di Trovato – nel provenzale Moulin de Mougins, e Gaston Lenôtre – maître patissier amico e sodale di Vergé – ma anche di Angelo Paracucchi nell’omonima Locanda di Ameglia.


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