Pompei, Napoli - Affreschi di nature morte, con immagini di cacciagione o di pesca, ritrovati all'intero di un'area di scavo dove insisteva una residenza di una famiglia benestante, sono gli ultimi ritrovamenti degli scavi del Parco archeologico di Pompei. I nuovi tesori sono emersi nell'area della Regio IX, dove attualmente è in atto un importante intervento. In uno degli ambienti di ricevimento della grande casa con affreschi in secondo stile, sta emergendo un «oecus» (un salone; ndr) con un colonnato ricco cdi affreschi di particolare pregio.
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C'è un affresco con trionfo di cacciagione appesa alla parete, che fa da cornice ai frutti della pesca. E ancora polli, anatre, pernici, un cinghiale. Infine ceste di giunco ricolme di pesce azzurro, calamari e molluschi in conchiglia, dipinti su uno sfondo di pareti rosse che invitano ad un ricco banchetto e che rimandano ai momenti conviviali dell'antica Pompei. I dipinti sono riemersi dal cantiere che è stato avviato in una zona di particolare rilievo. Dove sono in corso, peraltro, attività di messa in sicurezza per garantire l'assetto idrogeologico di quell'area del Parco.
Per il direttore Gabriel Zuchtriegel, questa residenza apparteneva «sicuramente a una famiglia molto benestante e ricca». Si tratta di «pitture del cosiddetto secondo stile - spiega il responsabile del Parco archeologico - quindi siamo nel I secolo a.C., più di un secolo prima della distruzione di Pompei nel 79 d.C. Questo tipo di pittura, che è all'inizio della grande pittura parietale romana, viene dal teatro e dunque ha la funzione di creare una messa in scena, un'illusione. C'è una colonna reale e, sulla parete, una colonna dipinta, e tra le colonne un magnifico fregio di cacciagione, di frutti di mare, di pesca, che doveva adornare lo spazio dove si celebravano dei banchetti veri».