Economia Enti locali

Covid Sicilia, -255 milioni dalle casse pubbliche in due anni di pandemia

I conti in tasca a comuni e regioni italiane, c’è pure chi ci ha guadagnato

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 Roma - Acquisto di dispositivi per garantire distanziamento sociale e sanificazioni, corse aggiuntive nel servizio di trasporto urbano ed extra-urbano per garantire la riapertura in presenza delle scuole, mancate entrate derivanti dalle esenzioni tributarie per non gravare sulle spalle degli esercenti messi in ginocchio dalle restrizioni adottate per contenere l’emergenza. Il Covid-19 ha completamente stravolto gli equilibri socio-economici del Paese e anche i conti dei Comuni non ne sono usciti illesi. Una elaborazione di Centro Studi Enti Locali basata su dati della Ragioneria generale dello Stato, ha messo in evidenza come complessivamente nel 2021 - al netto dei numerosi ristori specifici disposti dal governo (ad esempio, fondo per la sanificazione degli ambienti degli enti locali, fondo per i Comuni particolarmente danneggiati dall’emergenza, risorse per centri estivi) - il Coronavirus sia costato agli enti locali oltre 1 miliardo e mezzo.

Una cifra molto ingente ma significativamente inferiore al 2020 in cui il fabbisogno per compensare spese aggiuntive e mancate entrate legate alla pandemia aveva superato i 2,8 miliardi. Ma ci sono enormi differenze all’interno del Paese e delle regioni stesse: per ben 2.226 enti locali, infatti, il saldo finale è risultato positivo. La ragione è da rintracciare - spiega Csel - in uno degli aspetti meno noti legati alla gestione dell’emergenza da parte degli enti locali. Accanto a importanti spese straordinarie e mancate entrate tributarie, questa ha infatti comportato anche importanti risparmi di spesa legati alla sospensione di alcuni servizi come le mense scolastiche nei periodi di lockdown e quarantene, manutenzioni ordinarie, risparmi sulle utenze, per esempio, degli uffici in cui i dipendenti operavano da remoto e sulle retribuzioni stesse dei lavoratori. Ai dipendenti pubblici che hanno lavorato da remoto non sono stati riconosciuti straordinari o buoni pasto.

Ci sono stati, insomma, una serie di capitoli di spesa significativamente ridimensionati: spesso gli enti che hanno realizzato i maggiori risparmi sono stati quelli che gestivano servizi tendenzialmente in perdita, e in cui i benefici economici derivanti dalla sospensione hanno superato le mancate entrate legate alle tariffe normalmente versate dagli utenti. Nell'ultimo anno ad esempio, sull'Isola il saldo sulle voci del budget è risultato invece positivo nelle province di Caltanissetta (+55,18 euro pro capite) e Catania (+13,78 euro). Globalmente l’entità dei risparmi di spesa legati all’emergenza, per tutti i Comuni italiani, è stata di 632,7 milioni di euro nel 2021 e di 1,56 miliardi nel 2020. A livello regionale, il saldo complessivo - che emerge dalle certificazioni della perdita di gettito legato al Covid - vede Lombardia, Lazio, Veneto e Toscana in testa sia nel 2020 che nel 2021. Anche la Sicilia è in settima posizione in entrambi gli anni con una perdita di -177.813.851 euro nel primo, e -76.552.711 nel secondo: 254.366.562 euro in tutto nel biennio dell'epidemia. 


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