Economia Agroalimentare

Modica, la riscoperta della canna da zucchero, spremuta

Una distilleria ragusana nelle tre realtà del Consorzio siciliano dedicato alla pianta tropicale

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 Modica - Dalle isole dei Caraibi all’Isola siciliana, insieme alla tanta frutta esotica coltivata nella nostra regione: anche la canna da zucchero è fra questi prodotti agricoli. È da tempo coltivata soprattutto nelle campagne di Avola, principalmente per la produzione di rum. Ma negli ultimi tempi sono emersi anche altri usi, specie nei bar e locali. La canna da zucchero può essere infatti spremuta per ricavarne il succo, rinfrescante e zuccherino, da servire tal quale o usare come base per i cocktail.

I macchinari per schiacciarla e ricavarne il succo ricordano gesti d'altri tempi e la bevanda è una piccola attrazione rinfrescante e zuccherina. "Se i consumi sorreggeranno la produzione, siamo pronti ad ampliare i campi coltivati" dice Corrado Bellia, titolare dell'omonima azienda siracusana e fondatore Consorzio della Canna da Zucchero Siciliana insieme a due distillerie: la Alma di Modica, nel ragusano; e la Giovi di Valdina, nel messinese. Una piccola filiera che però è pronta ad espandersi, se i consumatori sapranno apprezzare l’esotica novità.

Anche in alcuni supermercati e in molti negozi etnici la canna da zucchero fresca è presente sugli scaffali. Attualmente la produzione nazionale è ridottissima e si concentra tutta nella zona di Avola, mentre il grosso arriva dalla Spagna, dove questa coltura non è mai scomparsa. Anche in Sicilia la canna da zucchero era coltivata fin dall'800 d.C: importata dagli arabi per farne zucchero, divenne un’attività così redditizia che sull'Isola sorsero diversi grandi stabilimenti per la lavorazione di quello che allora veniva definito l'oro bianco. Poi, con la scoperta dell'America e la nascita di imponenti piantagioni caraibiche, il business è andato rapidamente declinando.


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