Economia Ragusa

Ragusa, bollette da milioni di euro, così andremo a fondo

Così fabbriche, officine, vivai e ristoranti rischiano il default

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/19-09-2022/ragusa-bollette-da-milioni-di-euro-cosi-andremo-a-fondo-500.jpg Ragusa, bollette da milioni di euro, così andremo a fondo


Ragusa - C’è il rischio di chiusura per tutto il comparto produttivo e dei servizi della provincia di Ragusa?
La risposta risiede nei costi dell’energia che, senza girarci troppo attorno, sono diventati non più sostenibili.
Dunque, Sì! L’artigianato ragusano, l’industria ragusana, il manifatturiero, l’agricoltura ragusana, la grande distribuzione alimentare ragusana rischia lo stop.
Una fermata dovuta non a un calo congiunturale di commesse, ma legata a un costo variabile, quello del gas ed energia elettrica, che in 12 mesi è quintuplicato e, in tantissime realtà, dieci volte tanto il 2021.
Se appena un anno fa una fabbrica o un produttore agricolo pagavano una bolletta elettrica a meno di 20 centesimi di euro al kw, oggi, il prezzo della fornitura per ora di consumo è lievitato a 60 centesimi.

Per le imprese non c’è nulla da fare. Anzi, il rischio serio è quello di subire ulteriori aumenti. E il costo della volatilità della borsa elettrica lo affronta chi ha un contratto in media e alta tensione. Parliamo di fabbriche, industrie piccole, medie e grandi, officine meccaniche e metalmeccaniche di buona dimensione, alberghi, ristoranti, vivai e distribuzione dell’ortofrutta, produzione agricola in serre, supermercati, centri commerciali, eccetera, eccetera, eccetera. Non solo industria, dunque, ma chi ha una esigenza di avere energia sopra i 100 kw, e comunque un servizio elettrico da cabine di trasformazione che dispacciano corrente in migliaia di Kv, da 1000 a 30.000, in alternata o continua.

Il libero mercato non esiste per questi grandi consumatori di energia elettrica?
La risposta è sì.
Ma il contratto per le grandi utenze dura 1 anno, e non si può recedere prima. Chi sta in bassa tensione, le famiglie, per intenderci, può cambiare fornitura o bloccare prezzi per sei mesi o un anno o anche due. L’impresa, No! Anche se in questo momento cambiare fornitore di energia elettrica e gas, per i grandi consumatori, ha poco senso, significherebbe risparmiare solo gli spiccioli.

Cosa vuol dire questo enorme aumento del costo energia per le imprese?
Significa lavorare a vuoto, senza margini di guadagno a parità di fatturato e in molti casi si lavora anche in perdita, basti pensare al manifatturiero e ai contratti stipulati con blocco prezzo e vincolo di fornitura per alcuni clienti finali a cui è impossibile presentare un ritocchino sulla fattura per compensare la spesa dell’elettricità. Anche il turismo è a forte rischio. Gli alberghi lavorano per pagare la bolletta, e in molti casi, i ricavi ottenuti dalle prenotazioni, non bastano a coprire i costi elementari di esercizio.


© Riproduzione riservata