Giudiziaria Catania

Vincenzo Villani Conti, la follia dell'infermiere killer «frustrato»

Il 50enne, accusato di duplice omicidio, è l’ultimo di una raccapricciante serie di “angeli della morte”

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/13-07-2022/vincenzo-villani-conti-la-follia-dell-infermiere-killer-frustrato-500.jpg Il 50enne, accusato di duplice omicidio, è l’ultimo di una raccapricciante serie di “angeli della morte”


 Catania – «Ero frustrato per i continui spostamenti di reparto»: questa la "spiegazione" della follia che s’è impadronita di Vincenzo Villani Conti, e a cui dovrebbero credere gli inquirenti che l’hanno interrogato dopo l’arresto. L’infermiere del Cannizzaro di Catania è accusato di aver ucciso due pazienti ricoverate in medicina e chirurgia d’accettazione, dov’era stato appunto trasferito. Volontariamente, a sangue freddo, durante il poco frequentato turno notturno all’ospedale, mentre giacevano nei loro letti fidandosi di lui. E senza apparente motivo. Dosi massicce e contemporanee di Diazepam e Midazolam, un mix di farmaci letali per le loro condizioni di salute: gliene ne ha iniettato talmente tanto che, a distanza di diversi mesi dalla morte, nei tessuti delle vittime ne erano ancora presenti tracce significative. I decessi risalgono al 2 dicembre del 2020 e al 16 gennaio del 2021.

“Ho ricoverati 8 casi di Coronavirus Covid. Un po' di stress. Uno sta male è stato intubato. Se ne attendono di altri. Un abbraccio" rispondeva a un amico su lo scorso marzo 2020, all’inizio dell’emergenza sanitaria, a un amico che gli chiedeva su Facebook come stava. “Restiamo a casa, siamo in pandemia” aveva avvertito, infatti, qualche giorno prima. Poi più nulla per oltre due anni sul suo profilo, la cui foto lo ritrae con l’armoriale di casa Savoia. Nel 2017 era stato nominato Cavaliere ufficiale dell’ordine al merito. “Nobile” già dal cognome, forse Vincenzo Villani aveva qualche simpatia monarchica (in una foto è insieme a Emanuele Filiberto in persona) ma, a giudicare dai commenti dei tanti amici, era un professionista serio e apprezzato Conti.

Originario di Reggio Calabria, l’infermiere apriva i social solo per aggiornare ogni tanto l’immagine: un bel 50enne, single, sempre elegante, gentile con tutti. Un po’ di stanchezza per l’esperienza in prima linea col Covid. Qualche delusione sul lavoro, apprendiamo oggi, Certo nulla che potesse degenerare nel duplice omicidio del primo ricoverato, che gli imputano i pm. Ma, d’altronde, che avrebbe dovuto fare Assurdo provare a ricostruire una personalità da qualche scatto in Rete, ma è logico che il pensiero vada subito ai tanti casi simili riportati dalle cronache italiane. Dalla serial killer Sonya Caleffi negli anni 90 a quelli più recenti di Daniela Poggiali e Fausta Bonino, entrambe assolte; fino Laura Taroni, a cui una settimana da la Cassazione ha invece confermato 30 anni di reclusione: in questo caso però le vittime sono state parenti, madre e marito, verso cui covava odio da anni. Una differenza sostanziale, rispetto al malcapitato di turno.

Non mancano "angeli della morte" maschili: l'ultimo è l'infermiere della rsa di Offida, Leopoldo Wick, condannato all'ergastolo in primo grado. Ma più di una volta le sentenze, per questi soggetti spesso al confine tra mostro e vittima di un clamoroso errore, sono state ribaltate nei giudizi successivi. Stavolta non sarà facile. Dal poco che trapela dalla Procura, Villani aveva più volte fatto ricorso agli psicologi del Cannizzaro, a cui aveva manifestato la sua insoddisfazione per quegli spostamenti di reparto che considerava demansionamenti. Da qui a uccidere per ripicca due donne innocenti, con un’overdose di medicinali, ci passa in mezzo un fiume di pazzia. Nei prossimi giorni l’interrogatorio di garanzia in carcere.


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