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Primo ristorante tech-free: «Rinunci al cellulare? Bottiglia di vino gratis

Solo un terzo dei clienti ha accettato la sfida, per lo più millennial, mentre gli over 45 sono risultati i più restii

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Verona - Stare a tavola, godersi una cena in compagnia del partner, di amici, parenti, senza cellulare sul tavolo, senza piatti da fotografare e postare su Instagram e senza tintinnanti notifiche. Un miraggio nel deserto. Eppure un’oasi «tech free» c’è: è il ristorante «Al Condominio», aperto lo scorso weekend a Verona. «Abbiamo voluto creare un human centric restaurant, per ritrovare la bellezza di una cena in compagnia, guardandosi negli occhi e chiacchierando — spiega Angelo Lella, cofondatore di «Al Condominio» insieme a Federico D’Erchia, Michele Zanichelli e Lorenzo Fraccaroli —. A volte si vedono a tavola coppie impegnate a fotografare e postare le portate o a rispondere a messaggi e vocali, ma non parlano più tra di loro. Noi proponiamo di riporre il telefono in una personale cassetta delle lettere e, in cambio, omaggiamo la coppia o il gruppo di commensali con una bottiglia di vino». Coerentemente a questa linea di pensiero, i menù sono cartacei, senza alcun Qr Code in vista e le recensioni possono essere fatte solo con carta e penna, proprio come si faceva una volta.

Eppure non tutti sono disposti a staccarsi dal proprio smartphone, anche solo per un paio d’ore. «In questi primi giorni d’apertura, solo un terzo dei clienti ha accettato la sfida di una cena senza distrazioni esterne — confessa Lella —. Lo hanno fatto per lo più i millennial, mentre gli over 45 sono risultati i più restii. Magari hanno solo bisogno di più tempo per abituarsi al distacco». Chi accetta di restare disconnesso lo fa per lo più come gesto goliardico e anticonvenzionale, che come vera convinzione detox. «Quante vite ci scorrono accanto? — si chiede Angelo — Quante storie sono racchiuse in un vagone del treno? O in un condominio?». Diventato già marchio registrato, il locale veronese è un progetto pilota che mira a diventare un franchising e a conquistare anche altre città, a partire da Roma e Milano. «Abbiamo tutti bisogno di rallentare, essere sempre raggiungibili e operativi porta all’esasperazione e può diventare una trappola per l’essere umano — conclude —. La nostra proposta è ritrovare il tempo per raccontarsi a tavola, condividendo un momento di relax, vis -à -vis e senza interruzioni».


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