Vittoria - Sotto i riflettori della Cia lo stato di crisi dell’agricoltura della fascia trasformata, nonché le attività messe in essere dalla “Vittoria mercati srl”. Questi i temi trattati dal direttivo comunale della Cia alla presenza dell’assessore all’Agricoltura Giovanni Caruano. La riunione è iniziata dal constatare la difficoltà attuali e che è necessario attivare un percorso per uscirne fuori. In primis è stata posta la necessità di riverificare la composizione del panorama commerciale vittoriese, cioè, di effettuare una radiografia dell’attuale flusso di prodotto orticolo che muove verso i mercati al consumo, quali le principali direttrici, le destinazioni ed con quale tipologia di confezionamento vi arriva. “Questo – dichiara Francesco Tolaro, direttivo comunale della Cia - si ritiene essere il primo, imprescindibile, elemento di conoscenza da cui partire per interrogarsi su quali possono essere le conseguenti azioni da intraprendere. In questa prima fase l’assessorato agricoltura del comune di Vittoria può sicuramente intervenire”. Poi la Cia ha posto l’accento sull’operato della Vittoria mercati e sui progetti che intende portare avanti. Su questo versante, le perplessità non sono mancate. “Per ciò che riguarda il centro di lavorazione previsto - aggiunge - il Direttivo Cia comunale ha espresso forti perplessità a riguardo l’affidamento della gestione stessa ove fosse già decisa escludendo il mondo della produzione e le aziende agricole, anche per questo riteniamo indispensabile che Vittoria Mercati ascolti le organizzazione di categoria agricole su questi temi strategici prima di avviare processi che possono non essere condivisi. Non possiamo accettare progetti già confezionati e questo è il caso concreto della bozza del nuovo regolamento del mercato. Partire dalla redazione del Regolamento (copiato da altri mercati ed intergrato a misura) - rimarca la Cia - in modo disarticolato dal contesto generale si ritiene sia un errore, farlo poi senza confrontarsi con gli attori principali, fra questi i rappresentanti degli agricoltori, è imprudente, perché si corre il rischio di creare uno strumento che è dissonante rispetto alle aspettative di chi ne dovrebbe fruire”. Per questo motivo, secondo la Cia è fondamentale dare seguito ad una fattiva collaborazione fra tutti i protagonisti affinché possa essere di aiuto alla collettività del territorio ipparino.