Venticinque anni fa moriva Gaetano Scirea. Tra i più grandi calciatori di calcio di tutti i tempi, assolutamente il migliore nel suo ruolo (libero di difesa) insieme al tedesco Beckenbauer.
Il 3 settembre 1989 un incidente stradale in Polonia (dov’era andato come vice-allenatore della Juventus) lo uccise sulla via di ritorno verso Varsavia, dove un aereo lo avrebbe riportato a Torino.
Chi sia stato Gaetano Scirea (che era nato a Cernusco sul Naviglio, vicinissimo Milano, ma la sua famiglia, famiglia di operai, era di origine siciliana) come uomo e come giocatore lo hanno detto e scritto i migliori giornalisti e scrittori italiani, non posso aggiungere nulla.
Due sole notazioni. La prima: il difensore aveva esordito nell’Atalanta e poi aveva fatto l’intera (mostruosa) carriera nella Juventus, eppure tutti i tifosi di tutte le altre squadre lo hanno sempre avuto nel massimo rispetto, e non solo dopo la morte.
La seconda: nella sua pur lunga carriera, Gaetano Scirea non prese mai una espulsione. Record per un giocatore di calcio a quel livello, record ancora più incredibile in considerazione del ruolo.
Quanto vorrei che nelle scuole di calcio giovanile si mostrasse ai giovanissimi calciatori l’esempio fornito da Scirea. Quanto vorrei.
di Saro Distefano
Sullo stesso argomento:
Maradona ricoverato in ospedale: “Non è Covid, è solo triste”
La corsa del fuoco, 2VS dal Vesuvio all'Etna in 110 ore senza assistenza
Covid, anche la Juve nel mirino della Asl
Il record di Finielli
Omaggio a Joe Barone, il pozzallese dal cuore viola
Il Triathlon arriva a Ragusa
Dalla Sicilia a Malta a nuoto per sensibilizzare
Premiati i campioni della Vela siciliana
Dalla Sicilia a Malta a nuoto: un maltese tenta la traversata
La Federazione Vela premia i suoi campioni
© Riproduzione riservata