Attualità Milano

All’Expo si studia Ragusa e il modello Montalbano

Ragusa nello stand del Sudest



Milano- Sotto la Madonnina studiano e cercano di capire. Anzi, di carpire.

Qual è il segreto che ha permesso a Ragusa, in poco più di tre lustri, di avere un volano di crescita economica legato al turismo con un moltiplicatore così competitivo?

A rispondere il già sesto aiuto regista di Giorgio Strehler, un signore canuto, alto e magro, nativo del varesotto.
Alberto Sironi, papà del televisivo commissario Montalbano, ha spiegato, l’11 luglio, nella giornata dedicata al capoluogo ibleo, che l’audience della serie tv impennava quando Luca Zingaretti recitava in esterna: all’ombra del Duomo di San Giorgio di Ibla, di fianco al Circolo di Conversazione dei nobilotti.

Perché piacciono Ragusa e gli Iblei? Piace un luogo dichiaratamente costruito –nella serie tv non ci sono quasi mai auto – eppure vero.

Piace perché nel suo essere dichiaratamente fiction, i luoghi di Montalbano, e Ragusa fra essi, nel suo essere finzione, è tuttavia un luogo reale. La discrasia fra il racconto e la verità induce lo spettatore a farsi viaggiatore, per verificare quanto della fiction è reale.

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Il regista, verace come un napoletano quanto a espressività e calore umano, ha partecipato all’evento meneghino dell’amministrazione Piccitto, e presieduto dall’assessore al turismo Stefano Martorana.
Nello stand della Sicilia Sudest una galleria fotografia, video in loop e, passando dal racconto alla realtà, prodotti tipici.
Alberto Sironi non era solo, nell’iniziativa curato dalla consulente al marketing territoriale Tuzzolino: si è portato Angelo Russo, in arte Catarella. L’attore, all’epoca del provino non professionista, che nella crasi fra Franco Franchi e Nino Terzo ha inventato una nuova maschera siciliana.

I milanesi ascoltano, e imparano.
Una volta tanto la cattedra è al Sud.

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