Chiaramonte Gulfi - Ancora fuochi su Chiaramonte. Dopo 70 ore, San Marco è tornata a bruciare e anche la zona di Cassarello. I canadair sono all'opera da stamattina. Decine e decine di segnalazioni sono state effettuate in queste ore alle forze dell'ordine. Basta girare con un'auto e subito si viene tacciati di essere dei potenziali sospetti. Ma le forze dell'ordine non sono convinte che l'incendio di Chiaramonte sia un atto effettuato da qualche piromane con disagi mentali.
I carabinieri di Chiaramonte e il corpo forestale, indagano in queste ore per cercare di risalire agli autori materiali del rogo. In particolare, si cerca di risalire all'autore del primo rogo, quello di contrada San Marco-contrada Rossa. Secondo le ricostruzioni effettuate fino a questo momento, l'incendio è partito a San Marco, in una zona che dà sulla statale ma a cui non è possibile accedere dalla strada.
Il focolaio è iniziato di mattina presto, intorno alle 7. Alle 11.30 circa, era già diventato incontrollabile. L'ipotesi che al momento si fa strada è quella che il potenziale piromane sia un "conoscitore di boschi". La zona dove è stato appiccato il fuoco, infatti, è troppo impervia per essere raggiunta da un cittadino qualunque e dalla statale non è possibile accedervi. Non si esclude tuttavia che in un secondo momento siano intervenuti dei piromani che hanno appiccato incendi in altri punti del territorio.
Inoltre, si sta cercando di capire che cosa non abbia funzionato nella catena di comando per la gestione dei soccorsi. Ad esempio: a che cosa è servito il vertice in prefettura effettuato sabato mattina in cui è stata dichiarata l'unità di crisi? Siamo a lunedì, e il fuoco divampa ancora. Inoltre, è ormai un dato assodato che la notte tra il 30 giugno e l'1 luglio, nessuno ha gestito un bel nulla, lasciando l'intero paese in balia delle fiamme. Solo il buon senso dei cittadini e una massiccia dose di fortuna, ha impedito che accadesse il peggio.