Scicli

Io, noi, l’ineffabile ombra

Liliana Minutoli alla Don Milani

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Scicli - Sono giochi, le relazioni infinite che intessiamo nella quotidianità normale della comunicazione. Giochi nel senso delle dinamiche, che chiamano certo in causa un ‘noi’, ma anche quell’enigmatico, ineffabile ‘io’. Si concentra su questo tema il saggio della studiosa palermitana Liliana Minutoli, “Tra luce e ombra. Percorsi espressivi di evoluzione personale per riconoscere e integrare ciò che è”, fortunata pubblicazione già edita da Erikson e punto d’avvio della conversazione che l’autrice ha intavolato presso l’auditorium dell’istituto comprensivo “Don Lorenzo Milani” di Scicli. La sede è giustificata dai destinatari ideali del volume, educatori, insegnanti, psicologi, terapisti, una categoria nutrita, per la quale è di primaria importanza il problema di quanto si riesca a dare di se stessi nei rapporti col mondo, con l’altro, che per un docente è anzitutto l’alunno, mosaico iperfragile di cristallo, sul quale l’insegnamento – spiega la Minutoli, sociologa e psicologa europea, oltre che musicista – imprime dei segni, più o meno indelebili ma sempre importanti, come racconta l’etimologia del verbo.

Pertanto ha senso un corso di formazione, tenuto in una scuola che sia sensibile all’utenza, prima che alle esigenze di chi il sapere ha il potere di gestire, come ha ritenuto il dirigente scolastico della Don Milani Carmela Nigro, promotrice della pomeridiana, che ha inteso far riflettere gli educatori non solo su chi si ha di fronte, ma anche sullo specchio del sé.

La sfilata dei tic del nostro ego (non sempre sanissimo) porta a meditare su quel sottotitolo che recita sotto tanti di noi: “nessuno può fare a meno di me”, o “ho bisogno di essere assolutamente presente nella tua vita”. Approcci alla vita e alla docenza che Liliana Minutoli giustifica pure con la diffusione del cognitivismo, “nato in un momento della storia in cui era viva la tendenza al controllo delle menti”. Ad altri modelli teorici fa riferimento la Minutoli, che illustra le potenzialità produttive dell’Approccio Empirico, una metodologia di indagine sul sé e sul benessere personale, basata sull’acquisizione di una profonda autoconsapevolezza. Principi antichi come la classicità di cui siamo intrisi – questo lo sosteneva Eliot –, validi fin da quel “conosci te stesso”, che ammoniva con forza la grecità. Conoscersi è riappropriarsi della sfera sensoriale che la postmodernità ha smarrito, conoscersi è sapere che dal malessere psichico possono originare mali fisici importanti, Veronesi docet. Conoscersi, ed è questo il messaggio crediamo fondamentale della Minutoli, è sapere viaggiare con equilibrio tra quel confine sottile tra la luce e l’ombra del sé, scommettendo sul meglio di noi, ma regalando pure un poco di indulgenza alle plaghe non tutte luminose di quello che siamo.

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