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Covid, Musumeci: «Se continua così, zona arancione inevitabile»

E sul ritorno a scuola il governatore attende le decisioni di Roma

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/04-01-2022/covid-musumeci-se-continua-cosi-zona-arancione-inevitabile-500.jpg Covid, Musumeci: «Se continua così, zona arancione inevitabile»


 Palermo - «Siamo appena entrati in zona gialla e già parliamo di arancione? Dobbiamo provare ad allungare il più possibile la permanenza in zona gialla ed evitarlo - dice Nello Musumeci -, anche se con questa tendenza dei contagi sarà inevitabile: i numeri stanno crescendo, per evitare di andare in zona arancione possiamo solo lanciare appelli al rispetto delle norme, spero che non accada». Sebbene, come già sottolineato da Ragusanews, anche in zona arancione cambierà poco o niente per quanto riguarda le restrizioni, scavalcate a piè pari dalle nuove regole anti contagio di Roma, in vigore da lunedì prossimo 10 gennaio, che spostano i colori dai luoghi alle persone: i no vax. Lo scenario arancione, tuttavia, difficilmente si concretizzerà sull’Isola prima di febbraio.

Il prossimo passo, intanto, riguarda il ritorno a scuola dopo la pausa festiva: in teoria è previsto per venerdì 7 gennaio ma la maggior parte degli istituti, per precauzione, ha deciso di fare “ponte” fino al 10. Con quale modalità, in presenza o a distanza? L'ipotesi della dad per i soli alunni non vaccinati sembra accantonata, il governatore siciliano vuole tuttavia aspettare «fino all'ultimo minuto la tendenza della curva epidemiologica: occorre fotografare la realtà nel momento in cui si dovrà decidere». Salvo precipitosi dietrofront a partire già dal giorno dopo: è un rischio insito nella “strategia” della navigazione a vista. E del pilatesco lavarsene le mani: «Lo deciderà il governo nazionale d'intesa con la Conferenza delle regioni, noi vorremmo che la scuola fosse l'ultimo spazio da chiudere ma non dobbiamo perdere di vista il diritto-dovere della sicurezza dei nostri figli».  

D’accordo l’assessore regionale all'Istruzione, Roberto Lagalla: «Occorre verificare come si evolverà la situazione nelle prossime ore, per capire se non sia ipotizzabile un rientro in dad per tutti per un breve periodo, una settimana ad esempio, e ritornare in presenza dopo». Lo comunicherà alle famiglie alla mezzanotte dell’Epifania, se l’indomani i genitori dovranno preparare le cartelle per i figli o piazzarli davanti al pc? C’è da definire inoltre con quanti studenti positivi mettere in dad l'intera classe, visto che tre sembrano troppi. Ma anche su questo punto Palazzo d’Orleans non vuole assumersi la responsabilità di decidere da solo.

In realtà ai presidi dei singoli istituti è lasciato ampio margine decisionale e saranno loro, alla fine, a prendere una decisione, come è sempre avvenuto, in base alla particolare situazione interna. Alcuni auspicano uno screening preventivo, attraverso tamponi gratuiti nel weekend, ma l'incremento dei contagi di questi ultimi giorni rende obiettivamente difficile per le Usca il monitoraggio e il tracciamento dei contatti stretti con i tamponi a zero e cinque giorni. Altri dirigenti scolastici propendono per una dad mista a turni e al 50%, per consentire più distanziamento tra i banchi. Altri ancora vorrebbero aspettare addirittura un’altra settimana per riaprire i cancelli, senza rendersi contro che il trend epidemico è in salita e, tra 7 giorni, le curve saranno anche peggiori di quelle odierne. 


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