Ragusa - Favorire l’inclusione sociale e lavorativa di persone in condizione di marginalità e svantaggio. È l’obiettivo del Progetto Itaca, un’iniziativa formativa per il conseguimento del brevetto di bagnino di salvataggio per piscina e per mare, promossa dal Gruppo Ragusa del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta – Cisom che ha scelto Siracusa per la V edizione, dopo gli ottimi risultati ottenuti nelle quattro edizioni precedenti in cui i volontari hanno lavorato in sinergia con la Società Nazionale di Salvamento – Sezione Ispica Pozzallo), la Piscina del Sole di Comiso, i servizi sociali, la Capitaneria di Porto di Pozzallo e alcuni imprenditori del luogo. Il Progetto Itaca ha visto la luce nel 2019 grazie a un’idea di Graziano Cascone, dal 2003 volontario del Cisom con alle spalle una nutrita lista di progetti che puntano all’inclusione sociale.
Il progetto, sostenuto e finanziato per una parte anche dal Miur, non ha solo come obiettivo quello di combattere forme di marginalità che in alcuni contesti può sfociare in comportamenti pericolosi per sé o per gli altri – fenomeni di bullismo, adozione di comportamenti a rischio come uso di sostanze stupefacenti, ingresso nel mondo della criminalità – ma, attraverso l’insegnamento e il duro lavoro, cerca anche di potenziare l’autostima, le competenze e le potenzialità dell’individuo, così da imparare a gestire in maniera più adeguata esperienze dolorose o disturbi come l’ansia o la depressione. “A volte per ritrovare se stessi e la normalità perduta si intraprende un viaggio difficile ma necessario, un po’ come ha fatto l’eroe greco Ulisse che desidera ritrovare la propria terra, i propri affetti e quella serenità che solo il suolo natio sa dare, dopo un viaggio lungo pieno di imprevisti e pericoli. Da qui il nome Itaca" spiega Graziano Cascone.
"Quella del bagnino - continua - è una professione che ha bisogno di una particolare formazione teorica e pratica, oltre a richiedere ottime capacità natatorie. I ragazzi non frequentano semplicemente il corso e prendono il brevetto, devono guadagnarselo, niente è regalato”. Da venerdì 8 luglio i corsisti parteciperanno a due settimane di formazione intensiva per apprendere nozioni di primo intervento, Basic Life Support and Defibrillation (BLSD) ovvero primo soccorso con l’impiego di defibrillatore semiautomatico, guida del pattino da salvataggio. Al termine, dopo aver sostenuto l’esame, i ragazzi inizieranno a lavorare in alcune strutture balneari del territorio grazie alla disponibilità di un imprenditore che ha scelto di sostenere il Cisom e la sua iniziativa.
“La formazione pratica per la maggior parte si svolgerà in mare, in tutte le condizioni. Ci sposteremo in diverse spiagge della zona per le esercitazioni, sarà l’occasione per imparare a conoscere i diversi fondali marini e capire come comportarsi in contesti diversi. Nuotare in mare, al largo, è una prova dura, se riesci a superarla, ti aiuta ad affrontare anche le altre difficoltà che la vita ti presenta”. I partecipanti sono stati individuati anche grazie al passaparola: assistenti sociali, associazioni impegnate nel sociale sul territorio, case-famiglia si sono messi in contatto con i volontari Cisom, segnalando il profilo di alcune persone che potevano svolgere questo corso, allontanandoli per un po’ dall’ambiente ostile che solitamente frequentavano e offrendo loro un modello alternativo.