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Modica, PD svela “scandalo degli appalti”: indennizzi sospetti e affidamenti milionari senza gara

“Un sistema opaco e clientelare” nella gestione degli appalti

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/09-05-2025/modica-il-pd-svela-lo-scandalo-degli-appalti-favori-indennizzi-sospetti-e-affidamenti-milionari-500.jpg Modica, il PD svela lo “scandalo degli appalti”: favori, indennizzi sospetti e affidamenti milionari


Modica - “Dal sistema Modica al modello Modica”.
È il grido d’allarme lanciato dal Partito Democratico, che incontrando oggi i giornalisti, ha puntato i riflettori su quello che definisce “un sistema opaco e clientelare” nella gestione degli appalti e degli indennizzi pubblici sotto l’amministrazione dell’ex sindaco Ignazio Abbate, oggi deputato regionale della Democrazia Cristiana. In una conferenza stampa senza giri di parole, il segretario cittadino del PD Salvatore Poidomani, il vicesegretario Francesco Stornello e il capogruppo consiliare Giovanni Spadaro hanno denunciato “gravi anomalie, favoritismi e conflitti di interesse che hanno messo in ginocchio le casse comunali e mortificato la trasparenza”.

A scuotere l’opinione pubblica è il caso di un indennizzo da 150.000 euro versato per danni causati dal maltempo del 17 novembre 2021. Beneficiaria? Un’azienda agricola operante su terreni di proprietà dell’ex sindaco Abbate. Ma c’è di più: quei terreni non si trovano nemmeno nel territorio di Modica, bensì in quello di Ragusa. “Il Comune di Modica – ha rivelato Poidomani – ha istruito e liquidato una pratica su terreni fuori dal proprio territorio, nonostante Abbate fosse ancora sindaco all’epoca della richiesta. Un caso lampante di conflitto di interessi”. A gettare ulteriore ombra, la perizia di stima dei danni firmata due anni dopo dall’ingegnere Giorgio Linguanti, già assessore della giunta Abbate. “Abbiamo chiesto spiegazioni, ma Abbate non ha mai chiarito. Ora pretendiamo risposte dall’attuale sindaca Monisteri”, ha incalzato Poidomani. Di appalti senza gara e milioni di euro assegnati a pochi eletti ha parlato Francesco Stornello che ha denunciato un sistema consolidato di affidamenti diretti, senza gare pubbliche e senza rispetto della rotazione tra le imprese. “In due anni e mezzo, un’unica azienda si è aggiudicata appalti per oltre 2,5 milioni di euro, sempre con affidamento diretto”, ha spiegato. “Questo sistema – ha aggiunto Stornello – ha aggirato i vincoli di legge, favorito pochi imprenditori ‘vicini’ e portato al dissesto finanziario del Comune, come ha sottolineato anche la Corte dei Conti”.

Adesso - ha concluso Stornello- si passi dal sistema Modica al modello Modica. Il PD chiederà l’istituzione di una commissione d’inchiesta immediata per verificare la regolarità degli appalti e dei contributi erogati, in particolare quelli riconducibili all’ex sindaco. Infine, il consigliere comunale Giovanni Spadaro è intervenuto sulla rotatoria di contrada Caitina, il simbolo del caos: varianti, pareri negativi e un decreto ingiuntivo da 207mila euro. Giovanni Spadaro ha acceso i riflettori su quella che ha definito l’emblema di questa gestione. Sulle richieste di approvazione delle varianti anche la Giunta Monisteri si è dovuta fermare di fronte al parere negativo del dirigente del settore. Un caos vero e proprio che rischia di degenerare, atteso che le imprese reclamano quelle somme e che, presumibilmente, apriranno dei contenziosi.

Tra le criticità segnalate: mancanza di accessi privati, impianti di illuminazione mai installati, vasche di raccolta piovane e sollevatori richiesti dal Corpo Forestale mai costruiti. Il PD parla di un sistema in cui molti incarichi sono stati assegnati verbalmente, senza contratti formali, e i costi delle opere raddoppiavano o triplicavano a colpi di perizie di variante approvate solo dopo l’esecuzione dei lavori.


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