Cronaca Lo scempio

Sicilia: il lago Sciaguana non c’è più, senza un perché FOTO | VIDEO

Migliaia di pesci agonizzanti sul fondale, fauna e flora senz’acqua: "E' un disastro ambientale"



 Enna – Dove non arriva la siccità, arriva l’azione dell’uomo. O meglio, di un Consorzio di bonifica. Da un paio di giorni l’Isola ha un lago in meno: lo Sciaguana, una volta brulicante di pesci, è oggi una distesa di fango e limo teatro di una vasta moria di fauna ittica, con centinaia di esemplari ormai agonizzanti nelle residue pozze d'acqua in via di prosciugamento. La diga, nel territorio del Comune di Agira,  è stata svuotata il 16 maggio scorso e oggi è del tutto in secca. "Dalle prime informazioni - dichiara Ennio Bonfanti, presidente di WWF Sicilia Centrale - lo svaso sarebbe stato deciso dal Consorzio di Bonifica 6 di Enna, gestore del bacino”, ma non è ancora stata fornita una motivazione ufficiale dell’improvvida iniziativa. A cosa è servito tutto questo? “Si tratta di un vero e proprio disastro ambientale" dichiara l’organizzazione ambientalista. Nell'invaso guizzavano carpe, lucci, persici trota, e importanti popolazioni di anfibi che comprendono anche specie tutelate a livello europeo. Il lago era frequentato anche da numerosi uccelli acquatici anche nidificanti, di specie migratorie tutelate ed anche a livello internazionale. Un danno per tutta la regione.

"La totale asciutta che è stata operata incide in maniera catastrofica anche sulla futura sopravvivenza delle principali componenti delle comunità biologiche, a cominciare dalla pressoché totale scomparsa dei macroinvertebrati, compromettendo la futura ricomparsa della componente ittica. Tale dissennato svuotamento del bacino, inoltre, sta comportando la pesantissima alterazione dei substrati riproduttivi nelle aree di frega di numerose specie, a maggior ragione se effettuate in questo periodo che corrisponde proprio all'epoca riproduttiva di varie specie". Ieri il Wwf ha notificato a 10 Enti diversi un lungo ed articolato esposto in cui si denuncia "il disastro ambientale in atto presso la diga". Ha chiesto inoltre al Consorzio di accedere agli atti, per comprendere i motivi e le responsabilità di tale devastante scelta. Non basta: "Ai reparti specializzati dei carabinieri abbiamo chiesto di accertare se nello svaso siano ravvisabili fattispecie penalmente rilevanti - prosegue Bonfanti - procedendo, in caso affermativo, con apposite indagini di polizia giudiziaria ed accertamenti tecnici sui luoghi e sulle cose, raccogliendo quant'altro possa servire per l'individuazione dei soggetti responsabili".


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