Scicli - È alta 6 metri e quaranta centimetri, larga 8 metri e 80. È una cupola in cedro del Libano con i dieci comandamenti scolpiti in pietra del Sinai e tradotti in undici lingue, poi cancellati. Alla fine resta un solo comandamento, il quinto, il più attuale: Non Uccidere.
L’installazione “Non Uccidere” di Emilio Isgrò lascerà il Maxxi di Roma per essere trasferita a Scicli nei prossimi mesi. L’annuncio lo ha dato oggi il Maestro durante la Lectio Magistralis che ha tenuto durante il conferimento della Laurea honoris causa in Giurisprudenza all’Università di Messina.
Nato nel 1937 a Barcellona Pozzo di Gotto, nel messinese, Emilio Isgrò è noto per il linguaggio artistico della “cancellatura”. Milanese d'adozione, ma siciliano per cultura e formazione, Isgrò ha esposto al Palazzo Reale di Milano e a casa Manzoni. Le sue opere sono alla Bocconi di Milano e al Pompidou di Parigi.
Amico di Quasimodo, Montale, Guttuso, nella sua lunga carriera ha seguito per un mese il presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy.
L’opera “Non Uccidere” è stata inaugurata dal Capo dello Stato Sergio Mattarella.
Sarà a Scicli, città della pace e della cultura di Pace.
Emilio Isgrò, la tavola di Mosè a Scicli
L'installazione "Non Uccidere" del Maxxi di Roma sarà trasferita a Scicli
di Redazione
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