Economia Auto redivive

Rinasce la Lancia Delta Integrale. FOTO. VIDEO

Lancia Delta Integrale Futurista



Lancia Delta Integrale. Un mito. Si chiama Futurista. L’ha sognata e realizzata Eugenio Amos, fondatore del marchio Automobili Amos.  La «sua» Delta ripropone le forme, inconfondibili, della vettura originale, ma dentro ci ha messo tutta la modernità contemporanea. Non un’operazione rétro, dunque. Ma una rinascita. Pesa 1.250 chili, per 330 cavalli. Costa 300mila euro, per una tiratura di 21 esemplari: 20 per il mercato, uno per il garage dello stesso Amos.

La Futurista si basa sulla Delta Integrale Gruppo A, mattatrice del Mondiale rally degli anni Ottanta e Novanta, rinforzata e rivista in più parti, dalla scocca al roll-cage, all’assetto. In un progetto che fa della purezza tecnologica la stella polare, le uniche concessioni all’elettronica sono l’apertura keyless e gli ammortizzatori regolabili — per adattarli ai diversi fondi stradali — tramite un’app.

Il motore, rifinito con fibra di carbonio, è gestito da una centralina sviluppata per il motorsport ed è stato potenziato a 330 cavalli con un kit firmato Autotecnica. Risultato ottenuto grazie all’impianto di scarico sportivo, all’intercooler maggiorato e a più grandi radiatori dell’acqua (in alluminio e Gruppo A) e dell’olio. Il cambio, invece, è quello della Delta Integrale storica, sia pure irrobustito. Rinforzati anche l’albero di trasmissione e i differenziali anteriore e posteriore. Cerchi in lega e gomme Pirelli P Zero Trofeo R.

Niente levette delle frecce: le classiche leve degli indicatori di direzione sono state sostituite da pulsanti sulle razze orizzontali del volante. Stesso trattamento riservato agli abbaglianti: per azionarle c’è un pulsante a destra che non lascia spazio a equivoci. Oltre al simbolo delle luci c’è la scritta «Levati»... Il resto dei comandi delle luci e delle spazzole tergicristallo si trovano sulla consolle, al centro della plancia, che ha preso il posto delle vecchia autoradio. Mentre l’interfaccia dell’impianto audio è stata spostata in basso, sopra i comandi del climatizzatore.

L’interno è un nido di Alcantara (morbido, tecnico e profumato). I sedili anteriori sono Recaro con sellatura e schiumatura specifica. Imperiale, moquette e pannelli porta customizzati. Volante modificato con i comandi integrati. Pedaliera in alluminio. Tunnel centrale in carbonio. E carbonio anche per le finiture della plancia.

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La struttura dei sedili posteriori è quella originale (mancano i poggiatesta), ma la copertura in Alcantara e l’imbottitura sono customizzate e riprendono lo stile dell’abitacolo.


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