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Anche Nitto Santapaola, capomafia di Catania, sarebbe venuto a conosenza del fatto. Un punto a favore dell'accusa perchè la Procura ha sempre ipotizzato l'esistenza di un accordo tra Bernardo Provenznao e rappresentanti dell'Arma dei carabinieri. Malvagna ne aveve già parlato in un interrogatorio del 1994, subito dopo la sua collaborazione con l'autorità giudiziaria. Ma quell'interrogatorio non ebbe mai un seguito. In passato anche un altro collaboratore Antonino Giuffrè, considerato braccio destro del boss Provenzano, aveva parlato di un avvio di collaborazione tra Bernardo Provenzano e i carabinieri, sempre attraverso la moglie del capomafia, Saveria Palazzolo. L'udienza è stata rinviata al prossimo 3 luglio per ascoltare un altro pentito, Maurizio Avola.
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