Chiaramonte Gulfi - Dopo il primo approccio con la realtà locale e le dovute presentazione per spiegare le finalità di questo Laboratorio Internazionale d’Architettura, in prima linea la prof. Laura Thermes, dell’Università di Reggio Calabria, studenti e docenti sono impegnati a tutto spiano nel dare corpo alle loro idee sui temi del workshop.
In tutto sono ben 100 persone che alla Sala Sciascia si confrontano e dibattono, ancor prima di concretizzare il tutto negli elaborati tecnici, su come procedere al restauro del paesaggio” per quanto riguarda la “nuova cinta muraria” delimitata dagli edifici di C.so Kennedy; il sistema delle piazze e vie attorno all’asse centrale della cittadina iblea; il tessuto urbano del quartiere medioevale di San Giovanni; l’accessibilità degli spazi urbani e il manufatto dell’ex Hotel La Pineta.
Un lavoro a tutto spiano che è sviluppato dagli studenti, provenienti da diverse università italiane e da quella di Taipei (Cina) con grande impegno. Le attività di laboratorio sono iniziate a pieno regime fin dalle prime ore del mattino, per poi essere interrotte, a fine mattinata, dalla lezione "Storia e Tradizione" del prof. Giuseppe Cultrera.
Grazie al suo intervento l’approccio con questa realtà locale è stato alquanto facilitato. Il prof. Cultrera ha tratteggiato gli elementi fondamentali della storia di Chiaramonte Gulfi sospesi tra realtà e leggenda che danno una precisa idea di un paesaggio frutto della millenaria sedimentazione del tempo. Il racconto del Prof. Cultrera accompagnato da una selezione d’immagini inedite, frutto di un'attenta ricerca storica, ha catturato l'attenzione di studenti e docenti, contribuendo a ispirare e nutrire le loro prime ipotesi progettuali.
Nel pomeriggio, subito dopo pranzo, i gruppi di lavoro guidati dai vari docenti si sono riuniti nuovamente per proseguire i loro studi preliminari sulla città e sul paesaggio circostante. Alle 19.30 tra le mura della Sala Sciascia i disegni hanno lasciato spazio alle parole dei professori di Progettazione Architettonica Carlo Moccia e Renato Partenope, il primo ordinario all’Università La Sapienza di Roma e il secondo all’Università di Bari.
Le immagini delle loro architetture hanno riempito gli occhi di un pubblico di studenti e docenti attento alle considerazioni teoriche di due professionisti che da tempo portano avanti una ricerca rispettosa alla trasformazione di territori nel pieno rispetto della loro storia. La giornata si è chiusa con una passeggiata sotto le stelle tra le viuzze del centro storico di Chiaramonte ancora una volta accompagnata e arricchita dal racconto del prof. Cultrera.
di Redazione
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