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Ma la Confagricoltura ha anche sottolineato l'innalzamento dei costi di produzione, le avversità atmosferiche che per alcuni comparti hanno quasi dimezzato le produzioni, le emergenze sanitarie come nel recente caso delle api, degli agrumi e della viticoltura, e l’invasione di prodotti di provenienza extracomunitaria. Criticità a cui si aggiunte il blocco delle esportazioni verso la Russia a causa dell’embargo europeo, che avvantaggia i Paesi del Nord Africa, i quali hanno preso il posto di quelli comunitari. "Paesi che godono anche delle agevolazioni tariffarie previste dai tanto contestati accordi in deroga spiegano dalla Confagricoltura Accordi contestati perché non sono stati regolamentati i calendari di commercializzazione (nel 99% dei casi si sovrappongono a quelli dei prodotti siciliani), non vengono controllati i quantitativi, la loro salubrità ed indennità sanitaria".Dall'incontro è emersa anche l'idea di definire un albo regionale del genoma dei prodotti agricoli siciliani per attribuire, con assoluta certezza, l’origine dei prodotti: "un tassello importante per aiutare gli organismi competenti nell’espletamento dei controlli sull’origine" dice Pottino. Il neo assessore Caleca ha assicurato che a giorni sarà convocata una riunione del Governo regionale dedicata esclusivamente al tema dell’agricoltura. "A questa riunione ci presenteremo con una proposta di programma, negoziato e condiviso con le organizzazioni di categoria e le parti sociali, che dovrà contenere le linee guida su cui improntare l’azione di governo per i prossimi due anni ha spiegato Il passaggio innovativo è che il programma approvato sarà del governo regionale e non dell’assessore protempore”.
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