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Lima, 25 ott. L'Italia 'di cui essere fieri', che produce, esporta, investe e crea valore, contro 'l'Italietta delle polemiche'. Matteo Renzi lascia il Cile al termine della sua prima tappa sud americana, atterra in Peru' per una serie di incontri istituzionali e di business (ma anche e personali: il premier e' andato a trovare in forma privata il fondatore di Operazione Mato Grosso, don Ugo de Censi, e don Paolo Bargigia, suo professore di religione al liceo) e affida ad una sorta di 'diario di bordo' pubblicato su Facebook le sue prime impressioni del viaggio. Renzi torna a sottolineare la forte emozione per la visita al museo dei diriti umani e al palazzo della Moneda di Santiago, teatro delle ultime ore di resistenza di Salvador Allende nelle drammatiche giornate del golpe del'73, e aggiunge che 'la nostra generazione di leader europei ha vissuto nella pace e nella tranquillita' e per questo ha una responsabilita' ancora piu' grande, non solo per tramandare la memoria, ma anche per non sporcare la politica che altrimenti diventa facile preda di populismi e spinte autoritarie'. Il premier definisce la cultura il filo conduttore del viaggio latinoamericano, e oltre a Pablo Neruda e Antonio Skarmeta cita l'incontro con l'architetto Alejandro Aravena, curatore della prossima Biennale di Venezia e ideatore del ruolo della citta' come 'scorciatoia per l'uguaglianza'. Ma e' sulla presenza dell'impresa italiana nel mondo che Renzi torna a insistere. Il presidente del Consiglio tesse l'elogio dell'Italia che investe e crea ricchezza in questa parte del mondo, delle imprese considerate vere e proprie 'eccellenze nazionali', 'da Astaldi impegnata in aeroporti, ospedali, miniere fino a Atlantia che gestisce alcune delle arterie principali del Paese con una tecnica totalmente informatizzata e guidata dalla tecnologia'. E ancora, Enel, che e' 'un valore per il Paese' e rappresenta una realta' 'importante e strategica in America Latina'. 'C'e' un'Italia di cui essere orgogliosi, insomma, e non e' l'Italietta delle polemiche di parte della politica o della comunicazione, vecchia e nuova', aggiunge Renzi con uno sguardo a Roma. 'E l'Italia che e' rispettata per il carico di civilta' che rappresenta e per la voglia di futuro che esprime'. E' necessario duqnue, conclude Renzi, 'restituire agli italiani non tanto qualita' che gia' e' presente in abbondanza ma fiducia e consapevolezza'. Il premier, che oggi ha visitato il sito archeologico Inca di Machu Picchu assieme al primo ministro peruviano Pedro Cateriano domani mattina a Lima (saranno circa le 15,30 in Italia) partecipera' ad un business forum con gli imprenditori italiani e una rappresentanza della comunita' economica e finanziaria peruviana. Materie prime (rame, argento, piombo e zinco), ma anche edilizia e energia, sono i settori piu' rilevanti del paese andino e i punti di interesse per l'impresa made in Italy. Piu' tardi il premier vedra' il presidente della Repubblica del Peru', Ollanda Humala. E' prevista una dichiarazione congiunta dopo la firma degli accordi tra i due Paesi. .
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