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Sono io il drone che vola sulla testa del commissario Montalbano

Una startup siciliana

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Scicli - Droni.

Piccoli elicotteri telecomandati, che ospitano una potente telecamera, in grado di volare sulla Tipo del commissario Montalbano e di fare riprese impossibili.

A bassa quota (là dove l'elicottero non potrebbe) e comunque a una buona altezza da terra. 

E' una startup siciliana ad aver fornito al mondo della cinematografia, e non solo, l'innovazione che ha permesso di trasformare il drone in un pc volante in grado di acquisire non solo immagini ma anche dati come il tasso di umidità, la temperatura, lo smog, le onde elettromagnetiche.

Si chiama Heli-Lab, è stata fondata da Giuseppe Spallina, ingegnere telematico, e Antonio Raspanti, tecnico geofisico, insieme a Letterio Scibilia, ingegnere meccanico, con la collaborazione anche dell’Università di Catania e di VicoSystems, azienda hitech specializzata nella progettazione e produzione di apparati di telecomunicazione.

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La Heli-Lab ha collaborato alle riprese de “Il Giovane Montalbano” per Rai Fiction, a quelle del film “Quel bravo ragazzo” con Maccio Capotonda e la Lotus Film Production e ha realizzato il documentario “Sicilia 1943” in occasione della mostra “Robert Capa in Italia 1943-1944″. 

Ha girato a Modica e Marzamemi lo spot della Spider 124 Fiat. 

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Tutto ciò che viene rilevato dal velivolo può essere istantaneamente visualizzato su quasiasi dispositivo multimediale come pc, tablet e smartphone. Heli-Lab portato la banda larga a bordo di un drone creando un MachineToMachine verso cloud con bonding dati tra operatori differenti.

La banda larga sul drone permette l’acquisizione e l’elaborazione di dati in real-time, cioè con un riscontro immediato, senza la post-elaborazione a terra.

Heli-lab cambia la concezione del pilotaggio dei droni perché il dispositivo potrebbe permettere di guidare un drone direttamente da Internet, senza l’aiuto dei classici telecomandi e senza più limiti di distanza: si avrà comunque la possibilità di interagire istantaneamente col velivolo, senza intaccare gli standard di sicurezza. In questo modo si superano i limiti delle attuali missioni pianificate, le quali consentono di elaborare un piano di volo automatico ma, una volta impostato, non permettono più ripensamenti al pilota appena superato il raggio d’azione del telecomando.


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