Attualità Febbre del Nilo

Allarme West Nile in Sicilia: controlli a tappeto, 29 morti in Italia

537 casi accertati del virus delle zanzare in tutto il Paese, i sintomi e le difficoltà nella diagnosi

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 Trapani - Cresce l'allarme West Nile in provincia di Trapani e in tutta la Sicilia: dopo la morte sabato mattina del pittore 73enne Antonio Momò Calascibetta, finora unica vittima accertata nell'Isola del virus veicolato dalle zanzare, si intensificano i controlli a caccia di altri focolai e le analisi sui donatori di sangue. Già a fine agosto la Regione siciliana ha mobilitato i cinque laboratori regionali di riferimento e ha dato il via a un maxi acquisto di test sierologici per la ricerca della cosiddetta "febbre del Nilo occidentale". In Italia, secondo l'ultimo bollettino dell'Istituto superiore di sanità datato 28 settembre, sono 537 i casi e 28 le vittime. Calascibetta è la ventinovesima vittima. L'uomo, che viveva con la sua famiglia in contrada Cutusio a Marsala, è giunto a metà agosto in gravissime condizioni all'ospedale Sant'Antonio Abate di Trapani con una grave paralisi e difficoltà respiratorie.

"E' stata una diagnosi difficile - aveva spiegato a Repubblica il primario di Terapia intensiva, Antonio Cacciapuoti - Solo dopo aver escluso tutte le altre patologie abbiamo avuto l'intuizione che potesse trattarsi di West Nile, anche se il paziente non aveva viaggiato nell'ultimo periodo nelle regioni del Nord ad alta circolazione virale". Calascibetta è il primo caso autoctono siciliano, e al momento l'unico. Dopo l'esito delle analisi sui campioni di sangue da parte dei laboratori del Crq e del Policlinico di Palermo, sono scattati i controlli dell'Asp di Trapani sugli animali, serbatoi del virus, e sulle zanzare, vettori di contagio per l'uomo. L'Istituto zooprofilattico di Palermo ha confermato la presenza del virus in due cavalli, un gatto domestico e un uccello rurale della zona di residenza della vittima.

Mercoledì scorso è stato dichiarato lo stato di sospetto focolaio anche in un allevamento equino ad Alcamo, dove un cavallo ha manifestato i segni della malattia, ma si aspetta la conferma delle analisi di laboratorio. Il sindaco di Marsala, Massimo Grillo, ha già disposto la disinfestazione dell'area nella prima settimana di settembre, ma probabilmente ci saranno altre iniziative. "Siamo ancora in fase di cattura delle zanzare - conferma Gaspare Canzoneri, direttore del servizio di epidemiologia dell'Asp - e a breve avremo un incontro con il Comune di Marsala per decidere altri interventi". Sono invece negativi, al momento, i controlli sulle sacche di sangue frutto di donazioni. Da quando è stato scoperto il primo caso siciliano, tutti i donatori vengono sottoposti preliminarmente alla ricerca degli anticorpi del virus. In rarissimi casi, infatti, l'infezione si può contrarre attraverso le trasfusioni di sangue infetto.

"Il virus West Nile nella maggioranza dei casi si contrae in forma asintomatica", ha spiegato l'infettivologo Pietro Colletti, primario all'ospedale di Marsala. "Fra i casi sintomatici - continua l'esperto - circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati. Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e possono variare molto a seconda dell'età della persona. Negli anziani e nelle persone debilitate, invece, la sintomatologia può essere più grave. I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell'1% delle persone infette (una persona su 150), e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti. Nei casi più gravi (circa uno su mille) il virus può causare un'encefalite letale".


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