Ragusa - L’avevamo anticipato ieri, nel punto sulla ventina di red zone attive al momento in Sicilia, che sarebbe arrivata una nuova ordinanza Musumeci a tappare le zone rosse in scadenza o a istituirne altre. Da domani, mercoledì 31 marzo, fino al 14 aprile si aggiungono all’elenco: Biancavilla nel catanese; Francavilla e Gaggi nel messinese; e Santa Margherita di Belice nell’agrigentino. Molto probabilmente ci sono le varianti brasiliana e nigeriana dietro lo sfondamento in pochi giorni della quota 250 contagi su 100mila abitanti. Tra i lockdown in scadenza oggi, tra cui Scicli nel ragusano, è stata prorogato fino al 6 aprile solo quello di Caltanissetta. Ricordiamo che per tutte le aree in massima fascia di rischio vigono la chiusura di ogni scuola e il divieto di transito, in ingresso e in uscita, per raggiungere le seconde case.
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"Se ad aprile chiudiamo, a maggio dovremmo esserci lasciati alle spalle questa drammatica situazione" sostiene il governatore siciliano, stretto tra gli imprenditori ormai agonizzanti che vorrebbero riaprire le saracinesche quanto prima e l'aumento dei contagi che, guidati dalla provincia di Palermo, sono schizzati dell'80% nell’ultimo mese e mezzo. Almeno, è il caso di aggiungere, vista l’inchiesta giudiziaria sulla falsificazione dei dati che sta travolgendo Palazzo d’Orleans. "Se arrivassero i sostegni da parte di Roma e arrivassero abbondanti, non ci sarebbe bisogno di far fretta per la riapertura - ha aggiunto ieri Musumeci -. Ma se arrivano briciole e al tempo stesso gli operatori sono costretti a stare chiusi, qualcuno deve mettere loro un piatto di pasta a tavola”. L'orientamento nazionale, per ora, sembra quello di mantenere il sistema di classificazione "a semaforo" delle regioni, ma con l'abolizione della zona gialla e il mantenimento teorico di una zona bianca ormai sempre più difficile da raggiungere per chiunque.
I dati settimanali non incoraggianti diffusi dall’ufficio regionale di statistica del Comune di Palermo, sono confermati anche dal dipartimento statistico dell’università del capoluogo: l'indice di trasmissibilità è salito a 1,14 negli ultimi 7 giorni, con un'incidenza media settimanale di 116,2 su 100mila abitanti. La soglia critica oltre la quale scatta d'ufficio il rosso è ancora distante, a 250, ma due settimane fa era di 88,4. Anche la saturazione dei posti letto è lontana, ma ricoveri e terapie intensive sono comunque cresciuti rispettivamente dell'11 e del 5%. La tendenza generale è dunque in lento ma costante rialzo. Lo si vede ancora meglio allargando lo zoom: dal 15 febbraio, data d'ingresso in giallo dopo quattro settimane fra rosso e arancione, i contagi sono passati da 3.246 ai 5.812 della settimana scorsa. L'80% in più. Tra le province è la situazione più critica è a Palermo ma anche Ragusa ed Enna mostrano un trasmissibilità più elevata della pandemia, con un Rt di 1,25. E la percentuale di vaccinazioni, al 4,5%, è ancora troppo bassa per avere un effetto visibile sulla curva epidemica dell’Isola.