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Iblea Acque, il risiko del Comune di Modica, tra assunzioni e prestiti

Arrivano dal Comune di Modica 31 dipendenti su 77 in organico alla SPM (Servizi per Modica)

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 Modica - Alla Iblea Acque SPA si assume e senza concorso.
Stavolta arrivano dal Comune di Modica 31 dipendenti su 77 in organico alla SPM (Servizi per Modica), altra società di servizi posta in liquidazione nel 2020.
Amministrativi, pulizieri, manutentori, addetti al trasporto di acqua etc.
E gli altri? Chi ha reclutato queste persone?
Esisterebbe addirittura una lista.
Chi l’avrebbe stilata?
Toccherà adesso agli altri comuni presentare il conto con altre assunzioni?

Rischia di trasformarsi in giallo la notizia sollevata dal nostro giornale sulla gestione della Società Iblea Acque Spa, società pubblica partecipata dai dodici comuni iblei e che si occupa della gestione in house providing del Servizio Idrico Integrato nell’Ambito Territoriale Ottimale di Ragusa.

La Iblea acque è infatti al centro di una aspra polemica su alcuni assunzioni ed è accusata di non avere garantito massima trasparenza negli avvisi e sulla nomina dello stesso Amministratore unico, l’ing. Franco Poidomani con un compenso annuo lordo di 95 mila euro, un incarico in contrasto con l’art. 5, comma 9, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95 che vieta il conferimento di incarichi non gratuiti a soggetti già i lavoratori privati o pubblici collocati in quiescenza.

Ad accendere la miccia è stato il consigliere comunale di Ragusa Gaetano Mauro che nei giorni scorsi ha trasmesso un esposto alla magistratura ordinaria e contabile contestando il metodo utilizzato da una società pubblica e scatenando una bagarre a base di veleni, illazioni e accuse.
Che la questione non sia banale lo si è intuito stamattina nel corso di una riunione urgente convocata dal sindaco di Ragusa Cassi con i sindaci soci della Iblea Acque.
In una apposita nota diramata dall’ufficio stampa del comune di Ragusa si capisce tutto l’imbarazzo dei sindaci iblei che si sarebbero sorpresi e non poco per via di iniziative, sulle assunzioni, prese senza una reale connessione con i soci.

“Il Comitato per il controllo analogo- si legge testualmente nella nota- ha dato mandato al Comune di Ragusa di svolgere tutte le verifiche giuridiche e burocratiche utili a chiarire le questioni recentemente emerse sugli organi di stampa riguardo all’attività della Iblea Acque spa. È stata condivisa la necessità di un maggiore coinvolgimento dei sindaci dei comuni soci e di una più intensa interlocuzione in merito all’attività svolta dalla società”.

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In effetti, sulle procedure adottate dalla Iblea Acqua Spa e dal suo Amministatore unico, alcuni sindaci erano stati informati, eccome.
Si diceva, del Comune di Modica.
Il 9 agosto scorso, la determina 2072, ci dà notizia che, secondo la convenzione stipulata in data 4 aprile 2023 tra il comune di Modica e Iblea Acque, 31 dipendenti della Spm (la società di servizi per Modica) passeranno dal 1 ottobre prossimo alla Iblea Acque Spa.
Chi ha fatto questa selezione dei 31 prescelti?
Perché solo loro?
Chi è il regista di questa operazione?
Ma soprattutto, chi pagherà lo stipendio a questi lavoratori che di fatto hanno ancora mensilità arretrate da percepire proprio dal comune di Modica?
Del contingente fanno parte amministrativi, assistenti pulizia, scerbatura, facchinaggio, manutenzione verde trasporto acqua etc…
Andiamo avanti.
Iblea Acque SPA non può, però, pagare gli stipendi di questi dipendenti.
E quindi? Che si fa? Come farebbe un buon padre di famiglia. Si richiede un prestito. L’11 agosto, l’amministratore unico della Iblea acque Spa chiede al Comune di Modica una anticipazione. 130 mila euro corrispondente alla retribuzione proprio dei 31 lavoratori e per le spese di primo funzionamento, da restituirsi entro il 31 dicembre 2023. Passa qualche ora dalla richiesta e venerdì 11 agosto sul filo di lana e prima della pausa agostana, con delibera n. 48, il sindaco di Modica Maria Monisteri e la sua giunta (Assessori Belluardo, Facello, Viola e Cannizzaro) votano un prestito alla Iblea Acque, pari a 130 mila euro. In sostanza, il Comune di Modica non paga gli stipendi dei dipendenti della Spm, ma concede un prestito di 130 mila euro alla Iblea Acque per pagare gli stipendi dei neo assunti che migrerebbero senza alcuna selezione alla nuova società pubblica.
Il risiko è appena cominciato.


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