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Un minuto di rumore in liceo a Palermo in ricordo di Giulia

https://www.ragusanews.com/resizer/resize.php?url=https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/21-11-2023/1700579726--news-ragusa.jpg&size=750x500c0 'Politiche della comunità', congresso studi semiotici a Roma


Anche Palermo si ferma e riflette sull'ennesimo tragico femminicidio, quello di Giulia Cecchetin.
    "Un minuto di rumore" è stato celebrato al liceo classico Vittorio Emanuele II. Un modo per esternare la propria commozione e al contempo per alzare l'attenzione verso il fenomeno della violenza sulle donne. Un'iniziativa spontanea nata dai ragazzi, un modo per far sentire la propria voce. E soprattutto per dire "no" alla violenza, qualsiasi essa sia.
    I ragazzi si sono ritrovati davanti alla scuola e al suono della campanella hanno iniziato a battere le mani e gridare tutta la loro rabbia. Quindi, anziché fare il classico "minuto di silenzio", hanno dato vita al "minuto di rumore". Un lungo applauso, durato diversi minuti, accompagnato da qualche urlo.
    Ad esternare la voglia di cambiamento, la necessità di un nuova cultura che si allontani dagli stereotipi del patriarcato. Tutti i ragazzi hanno alzato le mani al cielo ed applaudito, sul viso anche il tipico segno rosso con cui si dice "no" alla violenza sulle donne.
   


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