Addio al colesterolo cattivo con due iniezioni all'anno. Il nuovo farmaco Inclisiran, rappresenta la prima arma di prevenzione contro le malattie cardiovascolari perché promette ai pazienti a rischio di tenere i livelli nel sangue entro il range consigliato.
Il farmaco può dimezzare i livelli del cosiddetto colesterolo LDL, mantenendoli stabili nel tempo. Come mostrano gli ultimi risultati dello studio clinico sul farmaco, sviluppato da Novartis, su migliaia di pazienti, il farmaco è sicuro e anche efficace “con una riduzione potente e duratura del colesterolo LDL fino al 54% nei pazienti con malattie cardiovascolari”.
Lo studio è partito dall’analisi dei valori di una donna africana e di un’americana, entrambe con valori bassi di LDL. “Anche se gran parte della popolazione cerca in tutti i modi di non superare i 200 livelli di LDL non hanno raggiunto i 15 mg per decilitro di sangue, una cifra bassissima se paragonata ai 70 mg/dl che risulterebbero dall'analisi del sangue. Un bambino o i 100 di una persona sana e attiva senza alcun problema di colesterolo”, hanno raccontato i ricercatori alla testata spagnola ABC.
L'aspetto che ha certamente sorpreso, come ha evidenziato anche la testata online, “è che i loro valori non erano cambiati nemmeno con una dieta ricca di grassi né con uno stile di vita malsano". Il segreto sta nel gene PCSK9, che svolge un ruolo chiave nel metabolismo del colesterolo e che, se inibito, diminuisce la produzione di colesterolo dannoso.
Secondo Novartis “Inclisiran è il primo che agisce imitando il percorso naturale di regolazione dell'espressione genetica nel nostro corpo”. Il sistema si basa sulla tecnologia a Rna, simile a quella utilizzata nei vaccini anti-Covid. “È un farmaco innovativo che agisce secondo una modalità non utilizzata nel mondo cardiovascolare”, ha spiegato José María Mostaza, ex presidente della Società spagnola per l'aterosclerosi.
Il farmaco lavora contro l’accumulo di grasso, il principale nemico del cuore che può ritrovarselo sotto forma di placche all'interno delle arterie. Queste placche possono rompersi e generare un coagulo che porta direttamente all'infarto del miocardio, all'ictus o all'infarto intestinale. E a volte l’intero processo viene attivato senza che il paziente sia consapevole della propria malattia.