Bari - «Era un bravo ragazzo, speravo diventasse un campione di calcio». Vito Giuseppe Cacciapaglia, il padre di Giuseppe Cacciapaglia, il 16enne morto colpito da un fulmine, mentre col genitore riportava il gregge in stalla, ha ricordato, ai microfoni del Tg1, la bontà e le passioni del suo ragazzo. «Mi chiedeva di impare a guidare il trattore - ha aggiunto il padre - e lo rassicuravo che col tempo avrebbe imparato tutto».
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Un sogno di gioventù spezzato da una violenta scarica elettrica che ha causato l'arresto cardiocircolatorio per cui è deceduto il 16enne, atleta dell'under17 del Santeramo in Colle, nel barese.
E anche i suoi compagni di squadra nelle scorse ore hanno voluto ricordarlo con un saluto speciali, postato sulla pagina social della società. «Corri Caccia corri, ogni domenica ti toccava correre e scontrarti con gli avversari, il calcio la tua passione, il silenzio un tuo pregio mai un lamento mai una parola fuori posto, e pure eri quello che più le prendeva , e noi a gioire della tua forza.
Ci è voluto un fulmine arrivato dal cielo a fermarti, quel cielo che da domani sarà il tuo campo da gioco, la tua terra, la tua casa lontano da noi fisicamente ma sempre presente nei nostri cuori. Corri Caccia corri. Sempre nei nostri cuori».