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Los Angeles, la causa degli incendi è la «rete elettrica». 10 morti sinora

Bruciata un'area pari a San Francisco. Cinque i roghi attivi, i morti salgono a 10

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Los Angeles - Almeno dieci morti. Sale il bilancio delle vittime degli incendi di Los Angeles, i «più devastanti» nella storia della California come ha detto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Ma il numero è parziale, e destinato a salire: «Non abbiamo ancora dati certi», ammette lo sceriffo della contea di Los Angeles Robert Luna. Sono già andati in fumo circa 117 chilometri quadrati, la dimensione della città di San Francisco. Quanto alle cause, sembra farsi strada l'ipotesi che i roghi siano dovuti a problemi nella rete elettrica. 

Nella notte un altro rogo si è innescato al confine tra le contee di Los Angeles e Ventura, a nord di quello di Pacific Palisades. Quest'ultimo incendio denominato «Kenneth» si sta diffondendo rapidamente, minacciando numerose ville nelle zone collinari di Hidden Hills e Calabasas, località non distanti da Malibu e famose per le ville lussuose e isolate, come quella delle Kardashian. Secondo il sito dei vigili del fuoco della California avrebbe consumato 20 ettari di boscaglia in un'ora e mezza. «Kenneth» è il quinto incendio attivo attorno a Los Angeles: mentre è stato contenuto il rogo «Sunset» a Hollywood, restano attivi quelli nelle Palisades a ovest, sull'Oceano, l'«Eaton» a est nella zona di Altadena, il «Lidia» e «Hurst fire» nella San Fernando valley, a nord. 

Le cause degli incendi e il piromane
E intanto comincia a emergere una possibile spiegazione per questa serie inarrestabile di incendi. Come i devastanti roghi di due anni fa a Maui, nelle Hawaii, anche i roghi di Los Angeles sarebbero stati provocati da problemi nella rete elettrica. Lo sostiene Whisker Lab, una società che raccoglie dati da sensori in grado di monitorare problemi sulla griglia delle forniture energetiche. La società sostiene che il suo sistema ha rilevato segni di stress sulle linee elettriche vicino ai luoghi da cui sono partiti i roghi prima che divampassero le fiamme. Nel 2023 i sensori della società avevano fornito alcune delle prime prove che l'incendio a Maui era stato causato da linee elettriche. Nel frattempo è stato anche arrestato un sospetto piromane. L'episodio è avvenuto nella zona a nord di Los Angeles vicino a dove imperversa l'incendio «Kenneth». Intorno alle 16,30 locali (l'1,30 di oggi in Italia), la polizia è intervenuta in seguito alle segnalazioni di un uomo che stava tentando di appiccare un incendio nella Ybarra Road a Woodland Hills con un lanciafiamme artigianale. I residenti che hanno individuato il presunto piromane lo hanno bloccato fino all'arrivo degli agenti. 

Da martedì le fiamme, alimentate dal vento di Santa Ana che ha soffiato fino a 160 km/h, hanno divorato almeno 10.000 fra case, edifici e altre strutture. Nonostante i 1.400 pompieri impegnati nell'emergenza, aiutati da quasi 800 detenuti, sono andati in fumo circa 117 chilometri quadrati, più o meno la dimensione di San Francisco. 

Sono 180 mila le persone evacuate, secondo quanto riferito dal sindaco di Pasadena Victor Gordo. Tra loro diverse celebrità come Diane Warren, Paris Hilton, Billy Crystal e Anthony Hopkins che hanno perso la loro villa alle Pacific Palisades, il quartiere residenziale che si erge su scogliere e colline sull'Oceano Pacifico vicino a Malibu e Santa Monica commemorato dai Beach Boys in Surfin' Usa. Anche Mel Gibson ha raccontato che la sua villa è «completamente in fumo».


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