Cultura Ragusa

Angelo Mosso, fondatore della fisiologia in Italia

Medico e senatore

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Ragusa - Paolo Orsi scopre Branco Grande nel 1896 ma lo scava e studia solo nel 1907 (in quell’anno che lui stesso, nei suoi taccuini, definì “felicissimo per tutta l’archeologia siciliana”).

E nel 1907 arriva a Branco Grande, invitato dallo stesso Orsi, il senatore Angelo Mosso, medico torinese, maestro di Cesare Lombroso. Fondatore della fisiologia in Italia. In realtà il grande medico veniva in Sicilia per curare i reumatismi nelle “stufe” di San Calogero vicino Sciacca. Studia Agrigento e passa a Branco Grande per studiare il rapporto tra la malaria e i luoghi di Kamarina per capire come poteva essere nato un villaggio in un posto inadatto per la presenza dei laghetti oltre che della grande palude. Mosso cercava soprattutto gli scheletri. Grazie ai suoi studi Orsi immagina i villaggi “temporanei”, come quello di circa quaranta capanne a Branco Grande, con capanne circolari e subellittiche. A quel punto Branco Grande diventa il crux desperationis di molti archeologi, compreso Luigi Bernabò Brea, che dopo averci speso molti mesi a tentare di capire, rinuncia e  non tornerà più in quella località a due passi dall’antica Kamarina. Ma la figura invero singolare è proprio quella di Angelo Mosso, che non ci si aspetterebbe di trovare a queste latitudini, in epoche in cui viaggiare era avventuroso. Nato a Torino il 30 maggio 1846, la famiglia di Mosso era del ceto operaio. Mosso trascorse a Chieri (in provincia di Torino) l’infanzia e la giovinezza, e da ragazzo aiutò suo padre nel lavoro di fabbro, cosa che gli fece acquisire una notevole abilità manuale e la passione per la costruzione di strumenti meccanici, che gli saranno utili in futuro nell’esercitare la professione di medico. Per tutto il periodo infantile e della giovinezza dovette convivere con la povertà e le privazioni materiali, e questo rafforzò il suo animo. Nel novembre 1864 si iscrive alla facoltà di medicina dell’Università di Torino. Durante gli studi universitari, attirò su di sè l’attenzione dei professori Filippo De Filippi e Giuseppe Giacinto Moris, con l’aiuto dei quali fu incaricato dell’insegnamento di scienze naturali nel Liceo di Chieri. Quando frequentava il quinto anno di università partì soldato. Si laureò in medicina a Torino nel 1870 ottenendo il massimo dei voti dopo aver presentato una tesi sull’accrescimento del tessuto osseo, che fu molto apprezzata e giudicata degna di stampa. Svolse la professione medica, in qualità di ufficiale medico, a Firenze, Napoli, Salerno e Messina.

Nel 1871 iniziò l’attività di ricerca presso il laboratorio di fisiologia di Firenze diretto da Moritz Schiff: qui compie le sue prime ricerche sperimentali. Nel 1873, vinto il premio di perfezionamento all’estero, si recò a Lipsia dove fu allievo del fisiologo Carl Ludwig, apprendendo pertanto la tecnica del metodo grafico per lo studio dinamico dei fenomeni fisiologici. Prima di ritornare in Italia si trattenne per alcuni mesi a Parigi e proseguì gli studi con Ernst Wilhelm von Brücke, Emil Du Bois-Reymond, Claude Bernard e soprattutto Étienne-Jules Marey.

Tornato in patria, frequentò assiduamente l’Istituto di fisiologia di Torino. Nel 1875 fu nominato professore di farmacologia e nel 1879, all’età di 33 anni, successe a Jakob Moleschott alla cattedra di fisiologia, di cui fu direttore per 25 anni. In quello stesso anno l’Accademia dei Lincei gli decretò il Premio Reale per l’opera Sulla circolazione del sangue nel cervello dell’uomo e tre anni più tardi Mosso fu nominato socio Nazionale della stessa. Fu nominato senatore nel 1904, lo stesso anno in cui fu colpito da una grave malattia spinale che ne segnò gli ultimi anni di vita. I medici consigliano a Mosso di stare lontano dai laboratori e dalle biblioteche e di riposarsi per ritardare il possibile progresso della malattia. Egli adattò il consiglio a suo modo, e cioè cambiando lavoro: tra il 1904 e il 1907 si dedicò quindi all’archeologia. Eseguì delle ricerche a Creta cercando inoltre di quantificare i dati antropometrici dei reperti. Partecipò inoltre a numerose campagne di scavo nel Sud dell’Italia. Morì il 24 novembre del 1910. Grazie a una sua idea, che egli presentò al 5º Congresso internazionale dei fisiologi (tenutosi a Torino nel 1901), furono costruiti sul Col d’Olen a 3000 metri d’altezza, i Laboratori scientifici Angelo Mosso, inaugurati solennemente nel 1907. Il successo delle sue pubblicazioni spinse il Mosso ad un nuovo obiettivo, infondere negli italiani la volontà di migliorarsi fisicamente. Nei suoi scritti “Educazione fisica della gioventù” e “Riforma della ginnastica” si scaglia contro i sistemi nei quali non si pensa ad altro che al cervello. Secondo Mosso l’uomo deve formarsi tutto intero, fisicamente, moralmente e intellettualmente, e per fare ciò l’ideale sarebbe stato un ritorno alla tradizione greco-romana del pentathlon e dei giochi ginnici all’aria aperta, atti ad irrobustire la gioventù divertendosi. Le sue idee riscossero molti consensi e altrettanti scetticismi, ma dopo aver lottato con perseveranza per questo scopo, coinvolgendovi uomini di governo e scienziati, ottenne una riforma che prevedeva l’introduzione dell’educazione fisica nelle scuole.


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