Pozzallo - Grave e allarmante quello che sta succedendo in questi giorni nell’area portuale, con centinaia di migranti che arrivano a Pozzallo, si rifiutano di farsi identificare e fuggono senza difficoltà.
Nei giorni scorsi ne sono scappati 320. Il questore di Ragusa Giuseppe Gammino dice che il Centro di primo soccorso non è un carcere e pertanto è sbagliato parlare di fuga. “Noi, aggiunge, identificheremo ogni immigrato, ma se qualcuno di loro non vuole dare le impronte, non significa che è delinquente”.
Qualcuno? Quelli che si sono rifiutati di farsi identificare e sono scappati sono centinaia. I cittadini si rifiutano di credere che tutto vada bene e che non ci sia alcun pericolo per l’ordine pubblico e la sicurezza.
Se la prospettiva istituzionale, come sostiene il sig. questore di Ragusa, è quella di non poter far nulla per impedire le fughe di massa dei migranti che arrivano a Pozzallo, in quanto il Centro di primo soccorso ed assistenza non è attrezzato come Centro di accoglienza permanente, allora la soluzione non può essere quella di farli arrivare per poi lasciarli andare via come e quando vogliono, senza avere accertato la loro identità ed i rispettivi Paesi di provenienza.
Chi fugge non lo fa per caso. Molto probabilmente teme il rimpatrio, non avendo diritto all’asilo politico. Questo il problema. Occorre allora trovare soluzioni urgenti e immediate per garantire alla città ordine e sicurezza.
Per la grave situazione sopra esposta noi sottoscritti chiediamo al sindaco e al presidente del civico consesso la immediata convocazione di un Consiglio comunale aperto, invitando nel contempo gli altri destinatari della presente a farsi promotori di una forte azione sociale.