Comiso - S'è dato conto dei nuovi programmi delle ferrovie in Sicilia.
Ne abbiamo parlato con il presidente di Rfi (Rete ferroviaria italiana) prof. Dario Lo Bosco, e con tre ingegneri apicali delle ferrovie siciliane, Cucinotta, Milone, Palazzo.
Per la Licata-Comiso i soldi debbono arrivare dal Pon e quindi la velocità del finanziamento dipende dalla gestione del fondo Pon a Roma.
«Stiamo raccogliendo tutte le carte necessarie ed è sperabile che i fondi arrivino entro l'anno, dopodiché scattano immediatamente i lavori che debbono essere ultimati entro il 31 dicembre del 2015, altrimenti si perde lo stanziamento». Quindi è presumibile che, mentre per la Catania-Palermo ci vorrà almeno decennio, a meno che non si voglia vivere di illusioni, per la Licata-Comiso basterà poco più di un anno «anche perché non si tratta di grandi lavori, più che altro è una manutenzione forte e la correzione di alcuni punti di criticità. Ci saranno piccoli spostamenti e non c'è bisogno di fare espropri».
Sono importanti anche i tempi di percorrenza, visto che a Comiso c'è l'aeroporto e i passeggeri non possono rischiare di perdere l'aereo. E allora quanto ci si impiega per la Licata-Gela-Vittoria-Comiso? «15 minuti in meno. Al momento è 1 ora ‘04. Meno 15 minuti: si farà in 49 minuti, con una sola fermata a Licata».
Stavolta, a quanto pare, qualcosa di concreto ci potrà essere per le scassate ferrovie siciliane: primo perché c'è la volontà di realizzare qualcosa dopo tante chiacchiere, e poi perché per risolvere il problema delle nostre ferrovie c'è a Roma un tavolo consolidato presso il ministero di Trasporti. Abbiamo meno voli, non abbiamo ancora un'autostrada per il Nord, non ci vogliono dare il Ponte sullo Stretto: almeno ci facciano un trasporto ferroviario da paese civile.