Attualità Gela

A Gela rinvenuta una stonehenge, una pietra orologio e calendario

Risale all'età del bronzo



Gela - Una «Stonehenge» gelese. Una «pietra calendario» è stata scoperta a otto chilometri dalla città nissena, a poche decine di metri dalla necropoli preistorica di «Grotticelle». E’ un megalite, forato dagli uomini dell’età del bronzo che lo utilizzavano come orologio solare per misurare le stagioni e gli anni, avendo come riferimento i movimenti del sistema astrale.

Autori del ritrovamento sono l’archeologo Giuseppe La Spina, Michele Curto, Mario Bracciaventi, con il supporto tecnico di Vincenzo Madonia. Gli studiosi stavano facendo un tour ricognitivo nei «bunker antischeggia» della Seconda Guerra Mondiale presenti lungo la statale che da Gela porta a Catania quando si sono accorti della testimonianza. 

Il direttore regionale dei Gruppi archeologici d’Italia, Alberto Scuderi, noto studioso di archeo-astronomia, ha intuito, dal minuzioso rapporto ricevuto, l’importanza del sito, suggerendo tutte le verifiche necessarie per una conferma scientifica. Un esperimento è stato effettuato lo scorso dicembre, durante il solstizio d’inverno, con l’ausilio di bussola, macchine fotografiche e di una videocamera installata su un «drone» dotato di gps.

Il calendario di pietra ha funzionato alla perfezione. Scienziati e studiosi, ricevuti i dati dell’esperimento, hanno confermato che è una «pietra calendario».  

"Alle 7,32 - quando il sole è iniziato a sorgere - i raggi hanno illuminato in modo perfetto la pietra forata. Mentre il drone si avvicinava, mantenendo il più possibile l'asse a 113 gradi è stato filmato quel fascio di luce che attraversava il foro proiettandosi sul terreno", hanno raccontato i componenti del gruppo che ha partecipato alla verifica: "Ciò che riusciamo a registrare da terra è sorprendente, l'esperimento è riuscito".


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