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Palermo, 20 feb. "Non ci sono più le condizioni per rimanere in Italia". L'imprenditore di Bivona (Agrigento), Ignazio Cutrò, il testimone di giustizia che con le sue denunce ha fatto arrestare e condannare i suoi estortori, vende la sua attività e lascia il Paese. "La mafia ha vinto a Bivona dice ed io sarò costretto a fare le valige e andare via con la mia famiglia dalla mia terra". Durissimo l'atto d'accusa dell'imprenditore antiracket, che è anche presidente dell'Associazione nazionale dei testimoni di giustizia, contro lo Stato. "Io ho cercato di lavorare, ho cercato di mantenere la mia famiglia ma non ci sono riuscito dopo che ho denunciato racconta . Tutto da quel momento mi è andato contro, economicamente parlando nemmeno le Istituzioni hanno impedito che io e la mia famiglia perdessimo tutto. Tutte le istanze presentate, compreso quello per il mantenimento dei miei figli per gli studi, negati. Forse c'era un disegno anche dello Stato di impedire di risollevarmi, come ha fatto la mafia d'altronde". Cutrò, che ha messo in vendita la sua azienda e i mezzi "sfuggiti alle grinfie della mafia" accusa: "Si andremo via da questo Paese, ma la gente dovrà sapere, tutti i media informeranno la gente che vuole denunciare ed i cittadini tutti su cosa accade ad un Testimone di Giustizia e la propria famiglia".
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