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Palermo, 18 giu. ''Dopo le numerose denunce, avanzate anche da Confindustria Sicilia, la Commissione europea ha aperto una procedura d'infrazione contro l'Italia per il ritardo dei pagamenti da parte della Pubblica amministrazione. Chi ne risponderà sarà lo Stato nelle sue varie declinazioni: Regioni, Comuni, Asl e via dicendo". Lo dice Confindustria Sicilia, aggiungendo: "Nel 2013, secondo la Banca d'Italia, l'ammontare dei debiti finanziari delle amministrazioni locali siciliane, pari a 7,8 miliardi di euro, è aumentato del 2,5 per cento rispetto a dodici mesi prima". Ne va meglio se si considerano i tempi di pagamento, che, spiegano dall'associazione degli industriali, "si aggirano tra i 242 e i 274 giorni, contro i 3060 previsti dalle regole Ue. Una enormità, che strangola le imprese. L'auspicio, a questo punto, è che la presa di posizione di Bruxelles imprima una ulteriore accelerazione agli sforzi degli ultimi mesi del governo e suoni come una sveglia per le amministrazioni locali, nella consapevolezza conclude Confindustria Sicilia che una eventuale sanzione elevata all'Italia ricadrebbe a cascata su tutti''.
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