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Sicilia: Cisl, politici ignorano dramma economico, si dimettano (2)



Per di più, l'82% delle pensioni oscilla tra 500 e 1.000 euro; i consumi delle famiglie sono in calo del 3%. E la spesa per beni durevoli (d'investimento) si è contratta di quasi il 10%. Insomma, ''la crisi pare inarrestabile denuncia il sindacato e la sofferenza sociale esplode sullo sfondo di una Regione che somiglia a un'azienda decotta a causa della recessione, dei trasferimenti finanziari al lumicino. Della montagna dei debiti. Della voragine dei residui attivi. E della palla al piede dell'88% di spesa corrente rilevato dalla Corte dei conti''. Ecco perché Emergenza Sicilia, con proposte dirette a Comuni e Regione. Ai primi la Cisl chiede di frenare la riduzione della spesa sociale; assicurare livelli essenziali di servizi sulla base del criterio dell'omogeneità territoriale; una politica tariffaria di salvaguardia dei redditi da pensione; misure di contrasto alla povertà; l'adozione dell'Isee come strumento di equità per i servizi alle famiglie; politiche di lotta all'evasione fiscale e misure di attuazione dell'integrazione sociosanitaria col trasferimento di cura e assistenza dall'ospedale al territorio. Dalla Regione il sindacato si attende politiche di risparmio e ristrutturazione della spesa e di lotta a sprechi e privilegi ''per recuperare risorse insiste da destinare a investimenti produttivi e a un fondo unico per le politiche sociali, contro la povertà e l'esclusione sociale''. Ancora, la Regione dovrebbe ''programmare un sistema efficiente di servizi a persone e famiglie. E di sostegno ai nonautosufficienti''.


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