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Ex Base Nato, Comiso condannato a 10 mln di euro

Sentenza di primo grado



Comiso - Nove milioni e 600mila euro. È la cifa che dovrà pagare il Comune di Comiso all'Aeronautica Militare per l'intricatissima vicenda della cessione dell'area dell'ex Base Nato.

L'ha stabilito il Tribunale di primo grado che ha condannato in contumacia l'ente di Piazza Fonte Diana per aver effettuato interventi senza autorizzazioni all'interno dell'ex zona militare. A denunciarlo è Tonino Sisto, del coordinamento provinciale di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale di Ragusa. Sisto è stato, in quegli anni, vicepresidente della Provincia regionale di Ragusa.
"Nel 2000 - racconta l'esponente di FdI -, dall'allora governo D'Alema d'accordo con il compagno di partito sindaco di Comiso Digiacomo, l'ex base fu ceduta con un semplice protocollo al Comune. Non fu tenuto conto delle proprietà dell'Aeronautica Militare che, vanamente reclamate, denunciò il Comune di Comiso e oggi vince il processo".

Tonino Sisto ricorda come, ai tempi, esistesse un progetto di riconversione totale dell'ex base Nato che comprendeva la realizzazione dell'aeroporto, gestito e fatto finanziare con fondi Europei dalla Provincia.
"In quel momento - prosegue l'ex vicepresidente - la Provincia aveva presentato anche l'interesse e l'intento di una grande compagnia aerea straniera con una Siciliana, di realizzare con propri fondi l'aeroporto. Tutto ciò significa che l'aeroporto sarebbe nato almeno dieci anni prima, sarebbe stato realizzato da compagnie che avrebbero avuto tutto l'interesse a farlo funzionare e bene, perché avrebbero rischiato i propri soldi".
L'esponente di Fratelli d'Italia punta l'indice contro quella che definisce "l'arroganza di certi politici di allora" che, "pur di poter gestire a proprio piacimento una cosa più grande di loro, ha fatto sì che si perdessero i fondi per la riconversione e la possibilità di avere un aeroporto con 10 anni di anticipo". "Oggi - rimarca Sisto - ci ritroviamo con una struttura in piena decadenza e con un aeroporto che, senza investimenti pubblici, rischia di far naufragare un bellissimo sogno a tutto il territorio. E, oltre al danno la beffa: 10 milioni di euro da pagare".
Tale cifra, andrebbe a finire nella massa passiva del dissesto.

Il vicesindaco, Gaetano Gaglio, annuncia che è pronto un ricorso in appello. "Abbiamo già deliberato in giunta la costituzione in difesa", spiega, sottolineando come vi siano, tuttavia, alcune responsabilità ben precise. "Il Comune è stato condannato in contumacia - chiarisce Gaglio - perché il sindaco Alfano, inspiegabilmente, non si è costituito per resistere al ricorso: il Comune non si è presentato per difendersi. Se i nostri predecessori avessero fatto gli interessi dell'ente e si fossero costituiti per resistere all'ingiunzione, magari oggi non ci troveremmo in questa situazione. Un altro esempio di come il non amministrare produca danni, alla città e ai cittadini".


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