Scicli - Il presidente della sezione Ascom di Scicli, Daniele Russino, e i componenti del consiglio direttivo esprimo perplessità per la scelta di individuare in pieno centro storico, in uno stabile di corso Mazzini, ad appena 100 metri dal cuore della città barocca, via Mormino Penna, un centro di accoglienza per i migranti.
“Diciamo subito – afferma il presidente Russino – che si tratta di una valida iniziativa, soprattutto in un periodo del genere in cui gli sbarchi, a Pozzallo, si susseguono con una ciclicità impressionante e quindi si avverte la necessità di organizzare quanti più edifici è possibile, anche in altri centri dell’area iblea, adatti alla bisogna. Detto questo, e dopo avere ascoltato anche i pareri degli operatori commerciali della zona, non possiamo non rilevare l’incompatibilità di una simile struttura nel centro storico. E’ una questione di puro buonsenso nel momento in cui da anni tutti, operatori commerciali in testa, ci stiamo battendo per attivare politiche di salvaguardia del patrimonio artistico e culturale della nostra città che costituisce una fonte di crescita economica e commerciale per tutti gli sciclitani. Perché non realizzare questa struttura in periferia? Non vogliamo assolutamente polemizzare con chicchessia. E soprattutto non vogliamo che nessuno ci tacci di razzismo. E’ giusto che una città che fa dell’accoglienza e dell’ospitalità turistica i propri must, cerchi di mostrare attenzione al dramma di chi è meno fortunato. Come Ascom, però, sottolineiamo che esistono le modalità più opportune affinché ciò possa accadere. Senza insediamenti che, come in questo caso, potrebbero traumatizzare le attività commerciali esistenti. Dobbiamo stare molto attenti alle esigenze di tutti. E per questa ragione chiediamo che la struttura ricettiva possa sorgere in periferia, in un luogo più adeguato e certamente facilmente raggiungibile dai vettori che trasporteranno nel sito i migranti”. L’Ascom sezionale annuncia, altresì, che fornirà la propria adesione alla raccolta firme avviata da alcuni cittadini che contestano l’allocazione della struttura in corso Mazzini.