Benessere Infiammazione da cibo

Intolleranze alimentari: test, sintomi e dieta da seguire

Il Food Inflammation Test è il test per intolleranze alimentari che permette di individuare l'infiammazione dell'organismo ad uno specifico gruppo alimentare.

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/13-01-2020/intolleranze-alimentari-dieta-a-rotazione-per-riattivare-il-metabolismo-500.jpg Intolleranze alimentari: dieta a rotazione per riattivare il metabolismo


Anche in fatto di alimentazione si tende a essere abitudinari, ovvero a mangiare sempre gli stessi alimenti. Una dieta di questo tipo che non conosce varietà può comportare però lo sviluppo di eventuali intolleranze alimentari. In pratica sviluppare una sorta di infiammazione da cibo, che può essere causa di una serie di disturbi, sia di natura acuta che cronica. In particolare la dieta di rotazione prevede l'esclusione per alcuni giorni dell'alimento o più di frequente del gruppo alimentare a cui appartiene l'alimento che ha generato l'infiammazione.

Intolleranze alimentari: test e sintomi dell'infiammazione
L'aumento di peso può dipendere non solo da una alimentazione sregolata e quindi da un eccesso di calorie, ma anche da alcuni alimenti che possono provocare una infiammazione. In questo senso alcun studi hanno evidenziato che l'infiammazione può determinare resistenza insulinica. Pertanto è necessario valutare la presenza o meno dell'ipersensiblità verso un determinato alimento. E' quindi utile un test per intolleranze alimentari ovvero Food Inflammation Test (Recaller o Biomarkers) che risulta dipsonibile in alcune farmacie. In particolare se si rileva la presenza immunoglbuline G, particolari anticorpi, oltre i livelli di guardia, significa che l'infiammazione è una risposta dell'organismo riguardo agli alimenti che fanno parte di uno specifico gruppo alimentare. Una volta che si è individuata l'intolleranza è opportuno seguire una dieta di rotazione. In pratica si prevede che tale alimento può essere liberamente assunto in una giornata per poi essere evitato per tre giorni consecutivi. Facciamo un esempio: se il test ha evidenziato una intolleranza ai latticini allora questi ultimi e tutti gli alimenti simili, ad esempio latte e formaggi possono assumersi la domenica ma il lunedì, martedì e mercoledì bisognerà astenersene completamente. Soltanto da giovedì potrà ricominciare a reintrodurli nella dieta. In particolare se dopo le 2-3 settimane o un periodo più lungo (potrebbero essere necessari anche 2 o 3 mesi) i test diagnostici non evidenziano più lo stato infiammatorio causato da un determinato alimento allora è possibile reintrodurlo nel regime dietetico con una maggiore frequenza. Sarà fondamentale seguire il nutrizionista che guiderà la persona intollerante a reintrodurre gradualmente l'alimento causa dell'intolleranza.

Dieta di rotazione: cos'è e come funziona
Nel corso delle prime 4 settimane al dieta di rotazione si applica tutti i giorni, ad eccezione di un giorno settimanale nel corso del quale non vi è restrizione, più 4 pasti che andranno divisi tra il sabato e la domenica. Dalla quinta alla dodicesima settimana invece i pasti liberi diventano 10. Anche quando si arriva al recupero alla tolleranza dell'alimento verso il quale prima si era intolleranti, bisognerà osservare sempre un menu di rotazione almeno un giorno alla settimana. I gruppi alimentari più frequenti verso cui si possono sviluppare intolleranze sono latte e latticini, lievito e sostanze fermentate e gruppo del nichel ad esempio spinaci, pomodori, mais, mandorle, kiwi e gli oli idrogenati relativi a prodotti industriali, frumento e glutine. In caso di intolleranza al frumento e glutine, farro, orzo segale e kamut si possono sostituire utilmente con mais, soia, avena, riso, quinoia.
Questo uno schema possibile: sabato e domenica libertà alimentare e anche a metà settimana in genere il mercoledì. Va sottolineato che la reintroduzione degli alimenti verso cui è stata accertata una intolleranza è molto importante perché, in maniera simile allo svezzamento infantile, serve a mantenere la tolleranza nei confronti di quegli alimenti.
La dieta di rotazione può funzionare se si abbina a una dieta alimentare corretta. Ad esempio utilizzare i cibi integrali, in quanto presentano un indice glicemico più basso rispetto a quelli raffinati e quindi diminuiscono i picchi glicemici. Diminuire l'utilizzo degli zuccheri e dei dolcificanti, in questo senso ad esempio è preferibile preparare i dolci in casa piuttosto che comprare quelli industriali, per avere il pieno controllo sugli ingredienti impiegati. Stesso discorso per i grassi. Non saltare mai la prima colazione che ci fornisce l'energia necessaria per iniziare la giornata nel modo migliore. Praticare una regolare attività fisica.


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